SVOLTA POLITICA
Lello Di Bari: 'Il fasanese saprà scegliere e vedrete che vincerò di nuovo'
L'ex sindaco di Fasano, in conferenza stampa, non risparmia nessuno e si dice pronto ad affrontare l'ennesima campagna elettorale
FASANO - Il parere del Consiglio di Stato ha avuto un effetto dirompente su Lello Di Bari. L'ex sindaco di Fasano questa mattina (martedì 2 febbraio) ha voluto incontrare, al Caffè Bella Napoli, la stampa dopo che l'organo costituzionale gli ha dato il via libera alla candidatura. Ed è un fiume in piena. Si presenta accompagnato da Bebè Anglani e Laura De Mola ma preferisce mettersi da solo davanti ai taccuini. «Questo è il primo dei tanti appuntamenti che avremo in campagna elettorale - esordisce Di Bari -. e, incrociando le dita, nei prossimi cinque anni e mi si perdoni questa velleità. Intanto vedremo quel che verrà fuori dai tavoli di concertazione del centrodestra che si terranno nei prossimi giorni. Ci siamo già incontrati ma sinora c'era sempre questa alea del giudizio del Consiglio di Stato che incombeva. E la possibilità che io mi potessi candidare o meno metteva dei paletti che ci suggerivano dei comportamenti prudenziali. Ieri sera è stata pubblicata la sentenza che non solo mi dà la possibilità della terza candidatura ma si legge che l'intero mio mandato è stato interrotto e pertanto posso candidarmi, e lo dico a futura memoria dei miei avversari, per la terza e quarta volta. Ma questa è una digressione che vuole solo alleggerire la tensione che attualmente c'è nell'aria. Con la coalizione ci siamo visti più volte ed è venuta fuori l'ipotesi primarie al quale, se il discorso dovesse proseguire, non ho alcuna intenzione di sottrarmi perché credo sia uno degli strumenti più democratici per l'individuazione del candidato sindaco. Non ritengo personalmente, se volete la mia impressione, che sia uno strumento necessario perché in questo caso un candidato c'è e non bisogna cercarlo. Ma se sarà questo l'orientamento della coalizione, come ho detto, non mi sottrarrò anche se penso che il mese che andremo a perdere per organizzare le primarie sarebbe più utile dedicarlo a fare dei programmi e cercare di far capire ai nostri concittadini cosa è stato fatto in questi tredici anni di Amministrazione».
Di Bari, infatti, conteggia il suo operato dal 2002 quando salì a Palazzo di Città il sindaco Vito Ammirabile, esponente di Forza Italia. «Sarà facile - ha ribadito l'ex sindaco - fare i confronti da quello che si è fatto dal 1992 al 2001 con le amministrazioni De Carolis e quello, invece, che abbiamo fatto noi dal 2002 a oggi. A parte il boom economico che c'è stato dal punto di vista turistico con l'intuizione che abbiamo avuto nel far diventare il nostro territorio quello che attualmente è: una perla nel panorama nazionale e internazionale con tutte le ricadute. C'è ancora tanto da fare ma noi che sappiamo cosa abbiamo fatto sinora sappiamo anche cosa c'è necessità da fare dopo per completare il discorso che abbiamo intavolato e che abbiamo portato a compimento tanto da essere invidiati da tutte le località del circondario. Il fasanese è un animale politico molto intelligente e particolare: è bravissimo nel criticare, nell'invidiare l'erba del vicino che è sempre più verde mentre tutti i sindaci del territorio vorrebbero farlo a Fasano. Proprio per quello che siamo stati capaci di fare in questi anni. Grazie all'intuito degli imprenditori che hanno voluto investire in questo nostro territorio ma anche, devo dire, e senza peccare di immodestia, grazie all'intuito come amministrazione che ha assecondato quello che ci veniva richiesto anche se all'inizio potevano sembrare progetti fuori dall'ordinario come Borgo Egnazia. Ripeto: sappiamo cosa raccontare ai nostri concittadini e cosa completare vedi Torre Canne che sta cambiando volto, la metanizzazione, la regimentazione idraulica fatta prima a Montalbano e ora a Pezze di Greco e Fasano. Ne abbiamo di argomenti da presentarci alla cittadinanza. E il fasanese, ripeto, critica, parla, sparla ma alla fine sceglie il male minore e io sono convinto che siamo noi il male minore in questo mare magnum di mali che ci attorniano. Ribadisco, se si vorranno tenere le primarie io ci sono e se c'è da individuare un altro candidato che non sia io ma che abbia un peso elettorale quanto meno vicino al mio lo sosterrò con tutta la mia forza: Non siamo in ritardo. La sentenza del Consiglio di Stato l'ho attesa con ansia. E quando è arrivata è come se mi fossi levato un macigno di dosso., un senso di sollievo notevole. Chi ha fatto tante campagne elettorali come il sottoscritto sa benissimo che i giorni che contano sono gli ultimi trenta o quaranta e non certo una campagna elettorale cominciata già all'indomani dell'atto di sfiducia firmato nei miei confronti a settembre. Quella è una campagna che ha già sfiancato e che chi la sta facendo aveva forse bisogno di farsi conoscere. Noi non abbiamo queste necessità. La gente ci conosce tutti, sanno dove trovarci e quanto siamo disponibili. Sarò al servizio del cittadino sino alla fine dei miei giorni e darò filo da torcere ai miei avversari politici e no».
Di Bari, poi, giudica la campagna elettorale portata avanti in queste ultime settimane dai probabili suoi avversari. «E' stata una campagna fatta di speculazione, con gente che diceva che grazie a qualcuno la città ha risparmiato due milioni di euro. Ma dove stanno i due milioni di euro? Il commissario straordinario aumenterà le tasse. Non ha potuto farlo nel 2015 perché le tariffe erano già state votate e pertanto non potevano più essere modificate. Ma attendo di vedere cosa accadrà nel 2016. Già il commissario sta avendo grosse difficoltà. E in una gestione commissariale, per quanto oculata come quella della dottoressa Cicoria, è sempre disastrosa per la città e gli effetti si notano. Mi si accusa di avere avuto patti e vincoli con la Tradeco. Non è assolutamente vero. Con la Tradeco c'era un'attività di mediazione che fino al 2 settembre ha evitato che Fasano si riducesse nelle condizioni in cui è adesso. Abbiamo anticipato alcuni canoni con cui sono stati pagati tutti gli stipendi e non che qualcuno, come è avvenuto di recente, fosse privilegiato rispetto ad altri. Ho sempre favorito gli operai e la mediazione con Tradeco ci ha permesso di avere risultati eccellenti nella raccolta differenziata e pagare il minimo di ecotassa. Leggevo su Osservatoriooggi che la raccolta differenziata è scesa al 57%: con me non era mai capitato. Anzi, ha sempre tenuto livelli altissimi vicini al 70%. La gestione commissariale, oculata e competente quanto volete, certamente non può sostituirsi alla gestione di una squadra che lavora nell'interesse della città, ne conosce i problemi, i cittadini e sa quanto di vero c'è nelle richieste che la cittadinanza avanza. Troppo facile rispondere a una richiesta e non evaderne altre venti. Mi riferisco, ad esempio, agli allagamenti che vedremo di risolvere con interventi di regimentazione idraulica. Solo con interventi risolutivi si risolvono i problemi e non con soluzioni tampone che servono a favorire un cittadino nei confronti di un altro».
Lello Di Bari non vuol sentir parlare, però, di vendetta. «Non ho bisogno di vendicarmi di nessuno – spiega -. E' la gente che sta provvedendo a questo. Devo comunque dire una cosa. Negli ultimi giorni della mia amministrazione c'era una notevole stanchezza da parte mia e non vedevo l'ora che passasse l'anno e mezzo che ci divideva dalla conclusione del mandato per lasciare il testimone a qualcuno e poter essere l'amico saggio a disposizione per qualsiasi incombenza da fare. E anche gli amici che incontravo mi chiedevano quando avrei mollato. Ora, invece, l'atto compiuto nei miei confronti ha suscitato in me la reazione contraria. E non è solo una sensazione di rivalsa. Ho bisogno di portare a termine determinati impegni che avevo preso con la cittadinanza e che sono stati interrotti non per colpa mia ma per colpa di una banda di sciagurati. All'epoca parlai di 13 piccoli uomini. Probabilmente 13 piccoli uomini non sono ma tre piccoli uomini e una donna si. Gli altri nove li posso salvare. Ma quei quattro no perché era gente che faceva parte di una maggioranza che stava andando in una certa direzione ed è gente che ha determinato quello che ha determinato solo per interessi personali che non sono stati soddisfatti. Questo ho detto, lo dico e lo ripeterò sempre e se ci sarà bisogno scenderò in altri particolari nella prossima campagna elettorale perché non è assolutamente giusto che ci si erga a salvatori della patria quando quella gente è stata al mio fianco per tanto tempo e se ha goduto so io come e, ripeto, sarò pronto a dirlo pubblicamente se ci sarà bisogno».
E' stata sottolineata la stranezza di mettere in dubbio la leadership di Di Bari e costringerlo alle primarie. «Il fatto che siano state chieste le primarie è da addebitare a questa fase di attesa e di incertezza – dice l'ex sindaco -. Non avevo nulla in mano per poter rassicurare la mia coalizione e c'è, quindi, chi ha chiesto le primarie. Credo però che ci stiano ripensando. La coalizione è coesa e nei prossimi giorni supererà questo scoglio anche perché sto ricevendo consensi da tante parti e apprezzo la solidarietà che mi arriva anche dall'altra parte, da gente di sinistra. Addirittura chi mi ha spinto a chiedere il parere dell'Anci e cominciare l'iter che ci ha portato davanti al Consiglio di Stato è di sinistra».
Altro riferimento è chi ha voltato le spalle a Di Bari. «Per una parte di questa gente sono felicissimo che la natura abbia fatto una selezione e sia andata in una certa direzione – dice ancora l'ex primo cittadino -. Voglio capire Giacomo Rosato, che si è sempre atteggiato a moralista, cosa farà con questa accozzaglia che si sta ritrovando attorno. Lo dovrà spiegare pubblicamente quando in passato ha criticato determinate cose. Anche in questo caso non avrò paura di fare i nomi. Se il riferimento è a Renzo De Leonardis, l'ex assessore mi ha inviato un messaggio non brutto. E' un ragazzo giovane e capace e bella mia amministrazione ha goduto di ogni libertà. Per tre anni è stato assessore alle attività produttive con la massima indipendenza, è stato da me messo nel consiglio d'amministrazione delle “Città dell'olio”, l'ho messo nel consiglio d'amministrazione del Gac, questo a dimostrazione della stima che avevo in lui. Avevo già detto che lo avrei rinominato assessore ma questo mi è stato impedito dalla sfiducia. Sono perplesso e gli ho anche telefonato dopo la sua conferenza stampa dicendogli che condividevo alcune delle sue affermazioni ma non ero d'accordo su altre come quella della rottamazione perché non mi sento ancora pronto ad essere rottamato. Non condivido neppure il suo pensiero che il popolo non abbia bisogno di un leader. Penso esattamente il contrario. Il popolo ha bisogno di un leader che sia sua espressione e a cui rivolgersi. Altrimenti non avrebbe senso l'elezione diretta del sindaco. Gli ho anche augurato di avere un exploit personale ma che la mia impressione sia quella che egli, se continuerà su questa linea politica, sarà destinato a sparire come tanti altri, vedi l'Udc nella scorsa tornata elettorale».
Si parla anche di Partito Democratico e delle indiscrezioni che davano il partito di Fabiano Amati e Nicola Latorre in attesa della sentenza su Di Bari per decidere chi far candidare. «Il Partito Democratico avrà probabilmente bisogno di qualche altro giorno di tempo per decidere cosa fare – chiosa Di Bari -.Intanto non sappiamo se sarò io il candidato del centrodestra ma sono convinto che appena usciremo noi col nome lo faranno anche quelli del Pd perché è una strategia politica di attesa e capire, vedendo il candidato di centrodestra, se potrà aspirare alla vittoria o perdere le elezioni come fa da tanti anni».
C'è chi obietta sul mancato rinnovamento nella coalizione di centrodestra che vede, attorno al nome di Di Bari, sempre le stesse persone. «Intanto non possiamo rottamare tutti improvvisamente – dice Di Bari -. C'è gente che ha dimostrato di essere valida al di là dell'età e quella gente va salvaguardata. Poi ci sono tante altre persone che si sono avvicinate a noi. Gente giovane, valida, capace. Bisogna tener presente che ci saranno 500 e oltre candidati e che un terzo devono essere donne. Facciamo l'esempio del centrodestra. Ci saranno cinque liste con 120 candidati e 40 almeno devono essere donne. Bene, se io fossi capace di mettere insieme 120 persone valide, capaci, giovani, di bell'aspetto e chi più ne ha più ne metta sarei un mostro. Non è possibile per nessuno. E vedrete liste con soprannomi anche di carattere alimentare. Noi cercheremo di mettere insieme 120 persone che se almeno non siano al 100% valide raggiungano almeno un 50% disposte ad impegnarsi. Se poi i cittadini voteranno sempre gli stessi non è colpa mia. E' il cittadino che decide e non chi fa le liste. Il fasanese si spaventa del nuovo».
Sui tempi di definizione della sua candidatura o dell'effettuazione delle primarie Di Bari è chiaro. «Nei prossimi giorni ci saranno incontri – afferma l'ex sindaco – ma dico che entro la fine della prossima settimana si conoscerà la nostra candidatura».
Infine Di Bari valuta anche il mancato apporto in questa tornata dei Circoli Nuova Italia. «Nel 2012 l'Udc mi abbandonò il giorno prima della presentazione delle liste - conclude -. Se ciò non fosse successo avrei vinto al primo turno. Adesso ho perso i Circoli Nuova Italia e forse De Leonardis ma sicuramente la percentuale dei votanti sarà molto più bassa rispetto al 2012. Quindi tutti saranno ridimensionati. Non si potrà vincere al primo turno, questo è certo. Si andrà al ballottaggio ma sono più che convinto che andremo al ballottaggio e vinceremo.
di Alfonso Spagnulo
02/02/2016 alle 15:00:00
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