INIZIATIVA POLITICA
Il Movimento 'in Comune' elenca in piazza le sue proposte per governare Fasano
Alcuni attivisti del movimento, Vito Bianchi in testa, hanno incontrato i cittadini per parlare con loro dell'attuale situazione politica
FASANO - Parte la campagna elettorale del movimento 'in Comune' ed inizia così come tutto era cominciato: incontrando i cittadini in piazza. Ieri mattina (domenica 24 gennaio) manifestazione, in piazza Ciaia, del movimento civico guidato da Vito Bianchi che si sente pronto, ormei, a governare la città. A introdurre la mattinata è stato Beniamino Attoma Pepe che ha elencato le finalità del movimento dopo di che la parola è passata al presidente Giuseppe Pugliese il quale, a sua volta, ha tracciato alcune linee guida di quello che il movimento avrebbe intenzione di fare sul territorio. La parte del leone, però, è toccata al candidato sindaco Vito Bianchi il quale elencato i punti cardine del programma.
"Ci ritroviamo in questa piazza dove la nostra storia è fluita più volte da cinque anni a questa parte, e cioè da quando il movimento “in Comune” ha preso vita - ha esordito Bianchi -. La nostra, qui, oggi, non è un'avventura che ricomincia, ma una storia che continua, da cittadini al fianco dei cittadini. E' una storia cominciata nel 2011, una storia che nasce dal malessere di persone stanche di non poter intravvedere un futuro decente per la propria città. E' una storia di persone consapevoli delle potenzialità enormi di questo nostro territorio ed esterrefatte per il comportamento di una vecchia classe politica incapace e insensibile, avida e superficiale, abile solo nel tenere represse quelle potenzialità che Fasano e i Fasanesi possono e debbono esprimere. Abbiamo tramutato quel malessere in un'azione politica propositiva di riscatto e di rinascita, desiderosi di dare una svolta a questa situazione stagnante e scabrosa, che mina le aspettative nostre e dei nostri figli. Non sapendo più di chi fidarci e a chi affidarci per risollevare il nostro Comune dal degrado cui è stato condannato, dalle spoliazioni continue dei servizi minimi indispensabili (basti pensare all'Ufficio Lavoro, all'Acquedotto Pugliese o all'Ospedale), ci siamo rimboccati le maniche, ci siamo messi la croce sulle spalle e, con coraggio, con sacrifici, con dedizione, con un attento studio delle problematiche abbiamo avviato un'azione politica nuova per Fasano, abbiamo proposto un nuovo modello di cittadinanza attiva, partendo dal basso, democraticamente, aprendo a tutte le istanze il nostro impegno, e condividendo con la gente idee e soluzioni… E' così maturata una nuova classe dirigente, votata all'altruismo e al bene comune, e certamente non al personalismo o agli affari privati. Da cinque anni in qua, abbiamo avuto la costanza di incontrarci puntualmente una, due, tre volte a settimana, festività comprese, per ascoltare le persone, per proporre una politica alternativa, per elaborare soluzioni fattibili. E' giunto il momento di mettere a frutto l'esperienza. Lo richiede il difficilissimo momento che stiamo attraversando, il degrado palpabile e vergognoso in cui siamo ridotti, materialmente e umanamente. Le battaglie che abbiamo intrapreso sono state molteplici. I risultati ottenuti, nonostante fossimo l'unica vera opposizione, nonostante i mille ostacoli, sono stati importanti per la comunità fasanese.
Se i nostri bambini non mangiano più alla mensa scolastica in piatti di plastica tossica, velenosa, è grazie a noi - ha continuato l'ex consigliere comunale -; se moltissime famiglie hanno potuto smaltire l'amianto delle proprie case ricevendo un contributo regionale del 90% sulle spese, è grazie a noi; se ciò che resta dell'Ospedale di Fasano è ancora aperto, è grazie a noi che abbiamo coordinato la nostra azione politica col personale medico; se il trasporto dei diversamente abili è rimasto in efficienza e sono stati salvati i relativi posti di lavoro, è grazie a noi; se potranno essere realizzate a Fasano piste ciclabili a costo zero, sarà grazie a noi; se sono sorte alcune aziende per creare lavoro con un apposito progetto regionale, il “Nidi”, è anche grazie a noi, che abbiamo organizzato per questo un apposito convegno sul “Lavoro Possibile” nel maggio del 2014. E la lista potrebbe continuare a lungo. La nostra azione è stata imperterrita, senza compromessi, coerente e senza sconti: gli esposti alla magistratura sulla questione-rifiuti, chi li ha fatti? Siamo stati soltanto noi a produrli. Siamo stati noi a denunciare continuamente, con ogni mezzo, un servizio di gestione dei rifiuti che si è rivelato fallimentare e costosissimo, e che grava sui cittadini per circa un terzo del bilancio comunale. Più che un servizio, un disservizio, per cui siamo costretti a pagare soldi su soldi, mentre il territorio è più sporco che mai, mentre gli operai della Tradeco devono sempre tribolare per ottenere lo stipendio, mentre le assunzioni dimenticano i diritti di precedenza e creano ingiustizia, dolore, diseguaglianza, un continuo clima di tensione: e quelli che sono stati gli artefici di questo scempio, gli assessori e i consiglieri che hanno avallato questo schifo permettendo che si protraesse, ora intendono bellamente ripresentarsi ai cittadini per essere votati, in un gioco di rimescolamenti in cui si sprecano le facce di bronzo. Ma noi siamo altro. Noi ci battiamo per l'equità sociale, noi ci battiamo per fare le cose giuste… Pur dovendo confrontarci con l'arroganza, l'avidità, la prepotenza di una classe politica che mescolava maturi capo-bastoni e più o meno giovani apprendisti (mi riferisco a quei quarantenni che fino a qualche mese fa si crogiolavano nell'ebbrezza del potere e che oggi rinnegano il loro passato, disconoscono la loro complicità strettissima con quei meccanismi perversi, tentando di riciclarsi semplicemente cambiando casacca e cambiando nome, e magari dandosi una parvenza di novità inventando da un giorno all'altro liste civiche improvvisate, liste d'accatto), ebbene, dicevo pur dovendo noi batterci contro quel sistema, in perfetta solitudine istituzionale, siamo riusciti comunque a raccogliere dei frutti.
Adesso stiamo per tornare alle elezioni - ha tuonato Bianchi -, con un anno di anticipo. Ci siamo mai chiesti perché in anticipo? Il motivo è sotto gli occhi di tutti. Ed è lo stesso motivo per cui noi, quattro anni fa, non ci siamo apparentati con nessuno dei due blocchi politici del cosiddetto centro-sinistra e del cosiddetto centro-destra: perché non erano due blocchi con un'anima, ma solo due accozzaglie di gente spesso senza scrupoli e senza idee, che pensava soltanto a carpire il potere e non a praticare il bene comune. Erano due agglomerati informi, senza visioni e senza un minimo di coscienza su cosa fosse meglio per i cittadini fasanesi. Uno di quei due blocchi è stato abbandonato a se stesso, nemmeno fosse la “Costa Concordia” del comandante Schettino; l'altro, pieno zeppo di personaggi dediti ad accumulare incarichi pubblici, in un gioco di interessi personali e spesso trasversali, infarcito di politicanti inclini alle peggiori pratiche pur di ottenere questa o quella poltrona assessorile, pur di usufruire di questo o quel favore (con qualche caso umano che “tiene famiglia” e che deve contare su uno stipendio da assessore), alla fine è esploso. E l'amministrazione, lacerata da tanti desideri famelici e inappagati, è caduta. Il quadro politico odierno è lo specchio di tali squallori: chi prima stava a destra si sposa con chi prima stava a sinistra per pura sete di potere. Nei nuovi e informi agglomerati che si spacciano per liste civiche c'è di tutto: personaggi infidi, affaristi e incompetenti, che hanno sempre pensato solo ed esclusivamente ai fatti propri e non al bene della collettività. E' l'orgia del potere: tutti insieme a spartirsi i futuri posti di comando sulla pelle dei cittadini, senza considerare che qui abbiamo toccato il fondo, senza preoccuparsi che il lavoro non c'è perché non si è pensato a creare le condizioni affinché si innescassero nuove possibilità di occupazione, senza pensare che decine e decine di persone al giorno si rivolgono, per mangiare, agli enti caritatevoli. E intanto il livello di istruzione peggiora drammaticamente, si diffonde l'incultura, si va a scuola sempre meno e così è più facile prendere in giro la gente, soggiogarla, nascondere le magagne. E' cosa nota: la vecchia politica e le nuove ammucchiate vogliono un popolo ignorante, si mantengono in piedi su chi non sa e non viene messo in condizione di sapere. Le accozzaglie politiche che si stanno adesso configurando pensano solo a sommare pacchetti di voti per andare a occupare posti e ottenere vantaggi, anche economici, fregandosene del presente e del futuro, del nostro territorio e dei nostri figli. La loro mentalità si risolve in questo: mettiamo insieme Tizio, che vale 200 voti, con Caio, che ne vale 250, con Sempronio che ne prende 300: è la sommatoria dei numeri per prendere il potere, non l'elaborazione di ideali che possano offrire la prospettiva di un avvenire più giusto e di una società più sana, più civile, più armoniosa.
Che Fasano sia sommersa dai rifiuti, che le sue strade siano un colabrodo, che il suo ospedale stia chiudendo, a loro, al di là delle parole, importa ben poco - ha commentato ancora il professore-archeologo -. L'orgia del potere li fa sentire forti, onnipotenti: ma forti di che cosa? Degli squali che cambiano casacca senza problemi pur di mantenersi a galla? E che governo potranno mai assicurare tutti questi politicanti, ognuno dei quali vorrà la sua parte, ognuno dei quali pretenderà di trarre il massimo profitto personale dalla grande ammucchiata? O forse è meglio dire “grande abbuffata”? A ben guardare, dunque, non di forza si tratta, ma di debolezza: ciascuno tirerà dalla propria parte e, come è già accaduto (perché i personaggi sono sempre gli stessi), chi non otterrà quanto pretende farà di nuovo cadere l'amministrazione. Si può continuare con questa mentalità? Ci fanno sorridere tutte le sigle fiorite nel nome di un improvvisato civismo in queste ore: con nomi nuovi e improbabili si vogliono riciclare sempre le stesse facce che hanno gestito il potere in questi anni, le stesse facce che hanno portato all'appalto-capestro con la Tradeco, le stesse che hanno vessato i cittadini con tasse illegittime (come quelle sulle caldaie domestiche a metano), negando l'evidenza, nascondendo illeciti che sistematicamente abbiamo denunciato, nell'interesse della cittadinanza. Le stesse facce che hanno continuato a esigere soldi per le strisce blu messe inopinatamente a destra e a sinistra delle strade, per tenere in piedi un'azienda che doveva servire a impiegare l'amico dell'amico, a permettere di indossare la divisa di ausiliario del traffico a signori e a signore con tutt'altre specificità: salvo poi dover pagare il conto salato dei ricorsi prodotti dai cittadini e regolarmente persi dal Comune per quelle stesse sciagurate, illegittime strisce blu. E i risarcimenti sborsati per le cause perse sono soldi della comunità, sono soldi nostri. E invece niente: come ciucci, sono andati avanti nell'errore, non hanno voluto ravvedersi. Possiamo continuare ad affidare la nostra città a gente del genere, e ai politici trasversali che con questa gente hanno stretto patti diabolici? Possiamo continuare a dare fiducia a chi è rimasto insensibile al grido degli oltre 5.000 cittadini che hanno firmato la nostra petizione per rescindere il contratto con la Tradeco? Quegli stessi personaggi che oggi cercano nuova gloria con un'inverniciata, che cercano di nascondere la loro provenienza dai partiti e dalle amministrazioni che hanno portato allo scempio la nostra città, sono gli stessi che, quando in Consiglio Comunale abbiamo proposto la rescissione del contratto con la Tradeco, hanno votato contro di noi per il mantenimento dell'appalto: e oggi si ripresentano per essere votati!! Ma con che coraggio lo fanno? Con quale dignità? Con quale faccia costoro si rimescolano e si presentano ai cittadini? E con quali scopi quelli che fino a ieri dicevano di stare su fronti opposti in consiglio comunale oggi si mettono insieme, con quali logiche, con quali intenzioni, su quali basi? Sono un prodotto scaduto, sono un prodotto “a perdere” in partenza: a perdere soprattutto per i Fasanesi che li voteranno. Sono il frutto marcio di un modo di fare politica che non ci appartiene, che non è coerente né serio. Noi vi invitiamo a guardare alle storie personali di chi andrete a votare: il lavoro che svolgono, l'onestà che praticano, la coerenza e la serietà che professano, al di là delle promesse che possono fare o dei soldi che possono esibire. E vi diciamo anche di non fidarvi di chi sa solo protestare e lamentarsi, senza avere un minimo di progetti e di idee per risollevare Fasano, e che sono altrettanto pericolosi, perché non guardano al bene comune ma sono contenti solo di dirsi “innovativi”, e vivono in uno stato di felicità bastante a se stessa, mentre intorno si muore. La loro diversità ha per sostanza il nulla, l'insipienza, l'incapacità di elaborare un modello efficace di sviluppo che valorizzi il nostro territorio fondandone la resurrezione sull'accoglienza turistica, sulla bellezza del paesaggio, sull'agro-alimentare, sulla riscoperta dell'artigianato, sull'economia verde e sulla tecnologia d'avanguardia. Senza dire che i carrieristi, gli opportunisti, i professionisti delle elezioni, che ora si candidano in una lista e subito dopo in un'altra, per la tornata comunale o regionale, pullulano anche nelle sedicenti e beate forze nuove: ma li riconoscerete subito, perché non hanno un'idea o una proposta che non sia copiata da altri, non sanno fare altro che gridare slogan in piazza. Ma qui e ora serve di più.
Per governare servono coscienza, onestà, competenza, preparazione, studio continuo - ha concluso Bianchi -. Serve un gruppo di persone maturo, consapevole e non inquinato. La vera forza di Fasano siamo noi di “in Comune”. La vera rivoluzione di Fasano siamo noi di “in Comune”. Guardate, per come si è incancrenito il sistema, per come è stata abituata la macchina amministrativa, governare Fasano farà rizzare i capelli in testa. Ma noi siamo pronti a prenderci questa responsabilità. E che non ci si venga a ripetere stancamente che i soldi non ci sono: i soldi ci sono, basta spenderli bene e basta, soprattutto, non rubarli. Ci siamo dimenticati delle centinaia e centinaia di migliaia di euro che una dipendente comunale ha sottratto alle casse cittadine, per anni e anni, senza colpo ferire? Com'è stato possibile che nessuno se ne sia accorto? E quante strade si sarebbero potute riasfaltare, quanti parco-giochi per i bambini si sarebbero potuti installare con quei soldi, quanto sarebbe stata più bella e decorosa la villa comunale? Riguardo a come si spendono i soldi, porto alla vostra attenzione un esempio abbastanza recente, di non più di tre giorni fa: il Comune di Fasano ha impegnato 1.600 euro per affidare ad esterni la redazione del regolamento mortuario: una cosa elementare, che qualsiasi essere umano dotato di un minimo di buona volontà avrebbe potuto redigere. Glielo avremmo redatto gratis, se ce lo avessero chiesto: e invece no, si gettano quei soldi e poi si dice che non ci sono denari per tenere aperta la biblioteca comunale. E' un'indecenza, non è ammissibile, in una città che voglia definirsi civile e moderna. 1.600 euro per un regolamento mortuario: non sono nemmeno capaci di andare a vedere come fanno negli altri Comuni e prendere spunto: bastava copiare, neanche quello. E i soldi, inoltre, si trovano, con un po' di impegno e sapendo come attingerli. Glielo abbiamo detto e scritto noi di “in Comune”, all'Ufficio Tecnico, che esistevano dei fondi regionali a disposizione per mettere in sicurezza i solai delle scuole pubbliche: bastava compilare una semplicissima domanda, due parole da mettere in croce negli spazietti giusti, per reperire quelle risorse e migliorare la sicurezza dei nostri bambini e dei nostri adolescenti. Si può fare. Sappiamo come fare. E allora, noi siamo pronti. Siamo pronti a governare, siamo pronti a prenderci l'onere di rimettere in piedi la nostra città. Siamo pronti a fare della cittadinanza partecipata un modello autentico di sviluppo sociale ed economico. Siamo pronti a rielaborare una “dignità di Fasanesi”. La scorsa volta abbiamo riscosso la fiducia di quasi 3.500 cittadini. Crediamo che l'esperienza accumulata, il nostro esserci spesi senza remore per tutti, dal signore che reclamava giustizia sulle chianche malamente risistemate nel centro storico, alla mamma che ci chiedeva di accompagnarla in visita al centro-cottura della mensa comunale, dai cittadini che sommessamente ci chiedevano informazioni sulle strane chiusure di alcuni accessi al mare a Savelletri o Torre Canne, agli operatori e ai parenti degli anziani del Canonico Rossini, dagli incontri sui problemi della costa… alle iniziative messe in campo per il bene comune, alla Selva (come “Svela la Selva” nel 2012) e sul mare, ecco, crediamo che tutto ciò (e altro ancora) stia a testimoniare i nostri intenti e la nostra concezione di comunità cittadina, fondata su un benessere che o è generalizzato o non è. Certo, a volte abbiamo vinto, altre abbiamo perso, ma sempre ci siamo battuti, e continueremo a farlo, per un'idea di giustizia e di equità sociale. Vi chiediamo di credere in noi. Vi chiediamo di non farvi ingannare per l'ennesima volta dai soliti squallidi figuri del passato e dalle nuove cicale della politica fasanese. Vi chiediamo di voler cambiare realmente, consapevolmente, insieme a Vito Bianchi e al movimento “in Comune”. Il nostro territorio, le nostre famiglie, i nostri bambini e i nostri vecchi, davvero, non possono più aspettare. Ricascare nei soliti errori, votare con le vecchie logiche sarebbe imperdonabile. Non ce lo perdonerebbero i nostri genitori e, soprattutto, non ce lo perdonerebbero i nostri figli. La nostra vita quotidiana, lo stare insieme in armonia, il lavoro, l'incontrarsi serenamente dipendono, in buona parte, dalle nostre scelte elettorali. Facciamo quindi in modo di liberare la nostra essenza di cittadini, facciamo in modo di proclamare finalmente, una volta per tutte, il nostro diritto alla felicità: che è poi la felicità di vivere in “queste contrade che Dio ha voluto beatifiche come la sua immagine”, come scriveva Nino Ruppi".
di Redazione
25/01/2016 alle 05:23:40
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