POLITICA IN FERMENTO
I circoli Nuova Italia pensano ai ricorsi e il 5 luglio ecco il primo consiglio comunale
Dopo la decisione dell'ufficio elettorale centrale di optare per i 14 consiglieri alla maggioranza si prospetta un braccio di ferro giuridico
Il leader del Circolo Nuova Italia Antonio Scianaro
FASANO – La decisione dell'ufficio elettorale centrale di assegnare 14 consiglieri alla maggioranza e 10 all'opposizione non è andata giù al centrodestra fasanese che preannuncia battaglia a suon di ricorsi. Anche perché pare che solo a Fasano e in pochissimi altri centri si sia adottato questo criterio. «In tanti Comuni dove a vincere è stato il centrosinistra – dice Antonio Scianaro, leader dei Circoli Nuova Italia, penalizzati da questa scelta in quanto hanno perso il quinto consigliere – si è puntato alla governabilità e quindi si è optato per il 15 a 9. Parliamo di Bitonto, Legnano, Sesto S. Giovanni, S. Donato Milanese, Monza, Conegliano Veneto. Piacenza, Lucca, Civitanova Marche, Rieti, Montesilvano, Civitavecchia e L'Aquila. Una esempio ancora più incredibile? Martina Franca. La cittadina tarantina dista solo pochi chilometri da Fasano ma le decisioni sono state diametralmente opposte. Ecco perché ho chiesto anche ad alcuni nostri parlamentari di presentare un'interrogazione sull'argomento».
Chi probabilmente deciderà di fare ricorso è quasi certamente Gina Albanese, la quinta suffragata dei Circoli Nuova Italia, che la decisione del giudice Valerio Fragassi ha estromesso dall'assise a favore di Giacomo Rosato della lista “Noi Centro – Fasano Democratica”. La Albanese avrà il supporto dell'intero gruppo che, come detto, non solo risulterebbe più forte in assise con una presenza in più ma rafforzerebbe la governabilità dell'Amministrazione. E su questo potrebbe puntare anche il sindaco Lello Di Bari. Anche il primo cittadino sta pensando ad un ricorso al Tar su questa decisione. Ne parlerà nei prossimi giorni proprio con Antonio Scianaro per valutare, magari, un'azione comune da adottare. «Perché a Fasano è stata presa in considerazione la sentenza del Consiglio di Stato del 21 maggio scorso e non quella di febbraio dove si evinceva chiaramente che doveva predominare il principio di governabilità – si chiedono a Palazzo di Città -? Perché due pesi e due misure tra Fasano e Martina Franca?». Gli esponenti del centrodestra fasanese, poi, sottolineano anche il rischio, in caso di nuove e successive modifiche del consiglio comunale a causa di ricorsi, di annullamento di eventuali atti amministrativi approvati in condizioni di ipotetica illegittimità. Ecco quindi anche la richiesta ad alcuni parlamentari di cercare di fare chiarezza su questa evidente lacuna normativa che lascia troppo spazio all'interpretazione.
Intanto il sindaco Lello Di Bari pare abbia deciso di far tenere il 5 luglio il consiglio comunale di insediamento. Il primo cittadino ha anche avvisato, a mò di cortesia, personalmente Stella Carparelli e Vito Bianchi della scelta di questa data.
di Alfonso Spagnulo
23/06/2012 alle 07:05:17
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