DIBATTITO APERTO
Sindaco cercasi per Fasano: prime candidature e colpi di scena
Nell'incontro organizzato dal Circolo della Stampa al Laboratorio Urbano l'impressione è che saranno molti i papabili alla poltrona di primo cittadino
FASANO - Una cosa appare certa. Saranno molti, nella prossima primavera, i candidati alla carica di sindaco di Fasano. L'impressione viene fuori dall'incontro "AAA candidato sindaco cercasi: io ci sono?" organizzato dal Circolo della Stampa di Fasano e tenutosi ieri (venerdì 25 settembre) al Laboratorio Urbano. A moderarlo il neo presidente del sodalizio organizzatore Gino Bianco. Davanti a un nutrito pubblico (ma per lo più costituito da gente che ruota attorno alla politica, pochi i cittadini, ndr) si sono presentati, in quanto invitati, il consigliere regionale Fabiano Amati, l'ex sindaco Lello Di Bari, l'ex vicesindaco Gianleo Moncalvo e poi Donato Ammirabile, Giacomo Rosato, Vito Bianchi e Raffaele Trisciuzzi. Un parterre che, almeno sulla carta, garantiva la presenza di esponenti di centrodestra e di centrosinistra.
La serata si è aperta con un veloce passaggio di consegne tra Bianco e il suo predecessore alla guida del Circolo della Stampa Gianfranco Mazzotta. Poi via all'incontro. L'intenzione degli organizzatori era quello di fare subito un po' di chiarezza sui papabili alla poltrona di primo cittadino. Il primo ad intervenire è stato Di Bari sollecitato sulla possibilità che possa ricandidarsi alla luce del parere positivo dell'Anci e in attesa della decisione ufficiale del Ministero dell'Interno. "Non è venuta da me la richiesta di quesito all'Anci - spiega Di Bari -. C'è stato un gruppo di amici che lo ha fatto per me. L'Anci ha chiarito che non avendo io svolto il secondo mandato sindacale per due anni e sei mesi sono ricandidabile. Ma questo non significa niente. Non presuppone certo una mia certa ricandidatura. se il Ministero mi darà l'okay non sarò io ad autocandidarmi ma se il mio nome servisse ad unire il centrodestra sono a disposizione. Vorrei comunque avere come competitor Fabiano Amati che indirettamente è stata una delle cause della mia caduta. Mi è stata attribuita da uno dei tredici firmatari la colpa di essere troppo amico di Amati motivando così il suo tradimento. Comunque lancio il mio guanto di sfida ad Amati così finalmente anche lui potrà competere non con delle scartine ma con qualcuno che ha il suo stesso peso elettorale".
Chiamato in causa ecco il microfono ad Amati a cui è stato chiesto se la sua ventilata candidatura sottintende una carenza di nomi nel centrosinistra. "Vorrei comunque chiarire che chiunque andrà a fare il sindaco avrà il mio sostegno e collaborazione da consigliere regionale - ha esordito Amati -. Questo lo si fa per amore per la nostra città. Fasano ha bisogno di novità. Di un'amministrazione comunale che con uno spirito nuovo possa far raggiungere il rango che questa città ha. E allora non è che non ci sono candidati nel centrosinistra. In una conferenza stampa ho detto che il mio impegno è tenere insieme una grande coalizione di centrosinistra che possa esprimere un candidato degno di questo nome. Io mi sono autonominato cercatore di candidato e mi sono dato il compito di cercare novità. Se la coalizione non riuscisse ad esprimere nessun nome, solo in questo caso potrei ripensare al mio ruolo". Incalzato su una sua candidatura Amati è stato chiaro. "Mi piacerebbe parlare più dei contenuti - risponde il consigliere regionale -. Non vorrei candidarmi. Potrei ripensarci solo, come detto, se non riuscissi nel compito di trovare la novità".
"La cosa importante da analizzare in questa fase è vedere cosa ha fatto e cosa potrebbe fare l'Amministrazione comunale - ribadisce invece Gianleo Moncalvo -. Il mio candidato sindaco è Lello Di Bari per una serie di ragioni. Quindi bisogna partire dalla continuità dell'Amministrazione precedente ripulita da alcune presenze e condita da altre". Moncalvo, in breve, ha sottolineato i meriti dell'Amministrazione di cui ha fatto parte parlando delle opere compiute a Savelletri e Torre Canne e sullo sviluppo turistico. In futuro l'obiettivo è il centro cittadino di Fasano.
Alle parole di Moncalvo ha immediatamente risposto Giacomo Rosato. "Ho ascoltato il sindaco e il vicesindaco e a quanto pare la lezione non l'hanno imparata - dice Rosato -. Le nostre firme sono l'epilogo di anni di proposte cadute nel nulla. Mi attendevo un cambio di passo da parte degli ex amministratori. Sulla mia candidatura che posso dire. Sono otto anni che sono in consiglio comunale. Negli ultimi anni ho fatto da chioccia ai consiglieri neofiti e ora sto cercando di tenere insieme il gruppo che ha mandato a casa Di Bari. Questo sto facendo ora. Se poi mi si chiederà di candidarmi sono a disposizione".
L'unica novità assoluta al tavolo era Raffaele Trisciuzzi, prima impegnato col movimento 'in Comune' e ora punto di riferimento del Movimento 5 Stelle. "Io mi sento più cittadino che papabile candidato sindaco - ha esordito Trisciuzzi -. A sentire discorsi di alleanze e cose varie resto perplesso. Bisognerebbe parlare d'altro. Io vedo una Fasano che soffre, che muore. Cosa è rimasto a Fasano se l'unica cosa importante è il turismo di lusso? Vorrei un paese di gente che si autodeterminasse. La gente vuole programmi e non chiacchiericci di palazzo. Tutti siamo ipotetici candidati. Se però governeranno le stesse persone i problemi di Fasano resteranno gli stessi".
"Io non so neppure la ragione per cui io sono qui stasera - afferma Donato ammirabile -. Io non sono affatto candidato alla carica di sindaco. Del resto di papabili ce ne sono tanti. C'è solo l'interesse di fare politica e fare qualcosa per la mia città. Se poi ci saranno condizioni di visione comune ecco che non solo io ma tanti sarebbero le persone disponibili".
Chiara l'intenzione di candidarsi è quella di Vito Bianchi che nel suo primo intervento si dice contento della presenza di Trisciuzzi. "Il movimento 'in Comune' e i 5 Stelle auspico possano intrecciarsi dato il loro modo comune di vedere le cose in funzione della cittadinanza attiva - dice Bianchi -. Nell'interesse della cittadinanza spero si possa trovare un accordo anche a livello elettorale. Bisogna trovare strategie tra tutte le parti sane della città. Come movimento 'in Comune' stiamo cercando di mettere insieme la parte buona della città. Mi hanno rivestito nuovamente del compito di essere il portavoce delle nostre istanze anche perché il nostro progetto non è esaurito. Devo dire che dodici ore dopo la caduta del sindaco Di Bari sono stato investito, sia da destra che da sinistra, da una sorta di schizofrenia politica. Mi hanno chiesto colloqui da tutte le parti. Così se da parte della cittadinanza crescono le pressioni per una mia candidatura devo dire che ho capito che i politici che hanno parlato con me, nella maggioranza dei casi, cercavano solo di tirarci dentro in situazioni di alleanze per un semplice motivo: per farmi recedere dalla candidatura a sindaco. Oltre al movimento 'in Comune' avremo altre due liste civiche che presto presenteremo. Invece eccomi qua e per dirla alla Vasco Rossi 'Io sono ancora qua, eh già'".
Gino Bianco ha poi chiesto ai presenti al tavolo il perché i cittadini dovrebbero votarli. Il primo a prendere la parola è stato Amati. "Il nocciolo della questione è chi comanda - ribadisce il consigliere regionale -. E qui la disputa è proprio questa, su chi dovrà guidare la coalizione. Si dice che tutti possono essere candidati. Io non sono d'accordo. Parliamo del centrosinistra. Io voglio offrire una coalizione e un programma che abbia una visione a chiunque ci sta. Se non ci sarà unanimità sul nome abbiamo le primarie. Offriremo la coalizione a chi riuscirà a vincere le primarie dunque. Ad esempio Vito Bianchi se partecipasse alle nostre primarie e le vincesse potrebbe avere con se cinque liste e non tre. Nella vita non si va da soli. La coalizione è uno strumento vecchio. Io non sono candidato perciò non dovranno votarmi. Dobbiamo discutere di ciò che dobbiamo fare e in ciò che abbiamo mancato. Fare l'amministratore pubblico è prendersi applausi ma anche fischi. E' prendersi responsabilità".
"Io a oggi sono un cittadino attivista del Movimento 5 Stelle e a differenza di Vito Bianchi non parlo né con la destra né con la sinistra ma solo con i cittadini - dice Raffaele Trisciuzzi -. Non mi interessa parlare di candidati ma di programmi. Tutti i cittadini sono candidabili se informati. Io vorrei vivere in una Fasano partecipe della vita pubblica e penso che i cittadini sceglieranno il loro sindaco nel nome dell'onestà".
"Non stiamo qui per fare campagna elettorale - ribatte Lello Di Bari -. Questa sera molti sono andati fuori traccia. Fasano città morta? Lo scorso anno è stata la quinta città pugliese in fatto di turisti. Come amministrazione posso dire di aver guidato quella più produttiva degli ultimi anni. Io sono a disposizione per tutti i ruoli che mi vorranno assegnare. Se il ministero dell'Interno darà parere favorevole e gli amici lo vorranno sono a disposizione per continuare a fare il sindaco".
"Ciò che mi preme comunicare è che il movimento 'in Comune' abbiamo preso una decisione importante ed è quella di aprire perché non bisogna più aspettare - sottolinea Bianchi -. Il nostro è un discorso inclusivo. Ci siamo resi conto di mettere in comune tutto ciò che andiamo cercando e proponendo. Non andremo soli, questo è chiaro. Perché non possiamo aspettare 15 anni per cercare di sistemare la nostra città. Arriverà il momento opportuno in cui prenderemo la decisione con cui stare".
"Al momento non sono candidato - risponde Rosato -. Col gruppo dei 13 firmatari stiamo portando avanti un discorso che metta il cittadino in primo piano. Stiamo lavorando su argomenti che abbiamo già portato in consiglio comunale. A breve, col gruppo di lavoro che abbiamo costitutito, usciremo allo scoperto. Il progetto parte da quelle persone che hanno apposto la firma alla sfiducia a Di Bari ma siamo disposti al confronto con altre forze politiche".
Ma queste ultime dichiarazioni di Rosato hanno scatenato Fabiano Amati che ha precisato cosa molto importanti a livello politico. "Immagino che Rosato nel nuovo progetto voglia includere anche il Partito Democratico - dichiara Amati -. Bene. io con quel progetto non parto. Qualcuno dei tredici firmatari ha detto che ha firmato perché non voleva aumentare le tasse. Ma anni fa quel qualcuno lo ha fatto come, ad esempio, in occasione del lodo Monteco Io non posso organizzare una nuova coalizione con elementi emblematici dell'ultimo quindicennio amministrativo a Fasano. Io posso fare una coalizione di cambiamento ma con persone che non hanno avuto ruoli emblematici. Non potrei mai invitare Lello Di Bari nella nostra coalizione per i ruoli che ha ricoperto. Io dei firmatari considero solo i consiglieri d'opposizione. parliamoci chiaro. Gli altri si sono aggiunti e avevano motivi diversi e non certo quello dell'aumento delle tasse. Chi voleva incarichi, chi l'assessorato. Si parte solo con i consiglieri d'opposzione perché il cambiamento deve essere credibile. Posso parlare con Vito Bianchi perché potrebbe rientrare nel progetto ma non certo con il peso di alcune figure. Sarebbe da fuori di testa. E se non ci mettiamo d'accordo su chi deve guidare facciamo le primarie".
Bianco ha chiesto agli invitati chi vorrebbero come antagonista e i soli Di Bari e Bianchi hanno risposto: il primo vorrebbe vedersela con Amati, il secondo con Trisciuzzi.
Insomma, cosa è venuto fuori dall'incontro del Circolo della Stampa? Le considerazioni non sono proprio complicate. Vito Bianchi, Raffaele Trisciuzzi, Lello Di Bari (se otterrà l'okay dal Ministero dell'Interno) e Giacomo Rosato sono ormai chiaramente dei candidati alla carica di sindaco. Parole imboscate a parte lo hanno fatto intendere con i loro interventi. Ma Rosato dovrà necessariamente slegarsi da Antonio Scianaro, Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini e Gina Albanese se vorrà il sostegno del Partito Democratico. L'impressione è che dopo la "lavata di capo" avuta da Fabiano Amati nel finale ci sia gelo tra Rosato e buona parte del centrosinistra. Ecco quindi che si prospetta una campagna elettorale lunga e con molti altri protagonisti (ieri sera assenti) che potrebbero dire la loro per la poltrona da primo cittadino.
di Redazione
26/09/2015 alle 05:56:51
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