DECISIONE AUTORITARIA
Il sindaco Lello Di Bari blinda gli assessori fino a giugno: eventuale rimpasto dopo le regionali
Il primo cittadino, intanto, questa mattina ridarà le deleghe ritirate nell'ottobre scorso da Moncalvo: senza colpi di scena
FASANO - Un uomo solo al comando, ha giacca e cravatta e il suo nome è Lello Di Bari. Parafrasando la celebre frase, riferita a Fausto Coppi mentre vinceva il Giro d'Italia del 1949, detta in radiocronaca dal giornalista Mario Ferretti, ecco sottolineata l'attuale situazione politica al Comune di Fasano. La conferma, se ancora ce ne fosse bisogo, dell'assoluto potere dell'attuale sindaco la si è avuta ieri sera (martedì 24 febbraio) durante la riunione di maggioranza convocata su richiesta dei tre consiglieri di "Fasano Coraggio e Libertà" Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini e Zino Convertini che ambivano a una poltrona assessorile. Ma, come ampiamente annunciato tempo fa da Osservatoriooggi, sono rimasti col classico pugno di mosche in mano in quanto il sindaco Lello Di Bari ha comunicato di non voler cambiare al momento l'assetto della sua Giunta. Se ne riparlerà dopo le elezioni regionali. Ma veniamo alla cronaca di quanto accaduto.
All'incontro di ieri sera erano presenti quasi tutti i consiglieri di maggioranza (gli assenti Pinuccio Pertosa e Gina Albanese erano giustificati: il primo per motivi di lavoro, la seconda per problemi di salute) e gli assessori. Ha preso subito la parola il sindaco Di Bari che ha segnato le tappe di questa vicenda. Il primo cittadino ha quindi narrato della crisi aperta dallo scioglimento dei Circoli Nuova Italia e dalla nascita di "Fasano Coraggio e Libertà" e di come egli avesse proposto ai consiglieri ribelli, allora cinque (al fianco di Digeronimo, Perrini e Convertini vi erano anche Grazia Neglia e Vito Loparco) di attendere il suo rientro prima di avanzare richieste. Ma come è noto i cinque fecero "orecchie da mercante" tanto da mettere a rischio anche l'approvazione del bilancio. Di Bari ha raccontato, così, di come, anche da sospeso, essendo fallite tutte le trattative con altri suoi collaboratori, abbia dovuto pubblicamente promettere ai 'dissidenti' di rivedere la Giunta subito dopo il suo rientro. Ma nel corso dei mesi la situazione è cambiata e il primo cittadino, nella riunione, lo ha detto chiaramente. Prima di tutto "Fasano Coraggio e Libertà" ha perso pezzi per strada con la Neglia che si è dissociata aderendo a Fratelli d'Italia e Loparco che si è addirittura dimesso da consigliere comunale col subentrante Pertosa che non ha comunque aderito al nuovo gruppo. Il potere contrattuale è stato quindi ridimensionato e Di Bari lo ha fatto notare sottolineando in riunione come non avesse nessuna intenzione di cambiare assessori. Il sindaco ha anzi avuto parole di elogio soprattutto per i due assessori tecnici della sua Giunta, ovvero Vito Martucci e Giuseppe Angelini, i più a rischio. Il primo cittadino ha ribadito la sua piena fiducia ad entrambi anche perché, senza mezzi termini, ha detto di non vedere in nessun altro le capacità professionali per seguire le delicate questioni che i due assessori stanno portando avanti nei rispettivi ambiti. E a chi ieri sera ha detto che Angelini era in quota Circoli Nuova Italia e che quindi non aveva più appoggi in consiglio proprio Di Bari ha risposto che il professionista è ora, così come Martucci, in quota "sindaco" spegnendo ogni polemica. Di fronte a questo stato delle cose si è registrata la reazione di Perrini che ha accusato il sindaco di non voler mantenere la parola data.
Ma ancora una volta, supportato dall'intera sua maggioranza (tranne naturalmente Fasano Coraggio e Libertà) ecco che il sindaco Di Bari ha tirato fuori, a sorpresa, dal cilindro, una proposta (se la si vuol chiamare così dato che il primo cittadino ha fatto chiaramente capire che non accetterà veti a proposito). Innanzi tutto questa mattina (mercoledì 25 febbraio) riconsegnerà agli assessori le deleghe revocate da Moncalvo il 24 ottobre scorso proprio come richiesto da Digeronimo e soci. Non ci saranno sorprese ne rimpasti. Ognuno riavrà gli stessi compiti precedenti. "Ora non ci saranno più scuse - pare abbia detto Di Bari -. Il non avere deleghe mi sembrava fosse diventata più una sorta di paravento. Gli assessori devono essere nuovamente responsabilizzati e tornare a lavorare nel pieno delle loro funzioni". Ma sarà una fiducia a tempo perché subito dopo le regionali il sindaco azzererà l'intera Giunta. Non solo le deleghe, badate bene, ma proprio gli incarichi. Gianleo Moncalvo, Giuseppe Angelini, Donato Ammirabile, Laura De Mola, Nicola Mola, Renzo De Leonardis e Vito Martucci non saranno più assessori. Nella riunione di ieri sera Di Bari ha anche detto che poi, per una settimana, da "dittatore assoluto", mediterà sul da farsi per poi nominare la nuova Giunta. E non è detto che richiami le stesse persone. Insomma, da oggi gli assessori sono sotto esame. E questo colpo di teatro placherà di certo anche le ire dei consiglieri di "Fasano Coraggio e Libertà". Influirà sulle sue scelte anche il risultato elettorale che otterrà Antonio Scianaro. Di Bari ha infatti chiesto a tutti i presenti di appoggiare il consigliere regionale uscente nella sua corsa ad uno scranno di via Capruzzi. Probabilmente un messaggio velato lanciato a chi invece vorrà puntare su altri candidati. Un esempio? L'assessore Ammirabile potrebbe dover scegliere tra lo stesso Scianaro e il padre Vito, probabile candidato nella Lista Schittulli.
A margine della riunione il sindaco ha anche comunicato che dal 1° marzo Rosa Belfiore sarà il nuovo dirigente comunale all'Urbanistica mentre Leonardo D'Adamo passerà ai lavori pubblici.
di Alfonso Spagnulo
25/02/2015 alle 02:18:03
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