Guerra interna a Forza Italia: Antonio Scianaro 'scarica' Fitto e si schiera con Berlusconi?

FASANO - Ormai è frattura definitiva tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto all'interno di Forza Italia. La nomina, avvenuta ieri (martedì 17 febbraio), di Luigi Vitali a commissario regionale del partito forzista può essere considerata una vera e propria dichiarazione di guerra del Cavaliere nei confronti dell'europarlamentare magliese. E lo scontro sta mettendo in difficoltà anche gli esponenti fasanesi del partito, soprattutto il consigliere regionale Antonio Scianaro che nei mesi scorsi sembrava un fedelissimo di Fitto. Per Scianaro la sua ricandidatura alle prossime regionali è scontata tanto da settimane ha già preparato e distribuito materiale elettorale. Ma alla luce di questi nuovi scenari tutto si riapre. Infatti bisognerà vedere cosa accadrà nei prossimi giorni. Innanzi tutto, secondo alcune voci, Berlusconi pare abbia dato ordini tassativi di non inserire fedelissimi di Fitto nelle liste forziste pugliesi. Vitali ha smentito ma è nota la sua diaspora con i fittiani e di conseguenza proprio l'esponente politico francavillese sembra essere stato nominato anche per "tagliare" teste illustri.

Si è quindi alla conta con Scianaro che gioco forza dovrà giurare fedeltà a Berlusconi e "scaricare" Fitto se vuole essere della partita alle prossime regionali. E a questo proposito ecco che giunge come il cacio sui maccheroni l'incontro organizzato, per sabato prossimo (21 febbraio) a Roma, proprio da Fitto. Chi vi parteciperà dei forzisti fasanesi? Un vero dilemma anche perché tutti, sindaco Lello Di Bari compreso, dichiarano di far parte di Forza Italia ma sanno bene che un'eventuale adesione "romana" potrebbe significare l'inimicizia dei vertici attuali del partito. Vitali si informerà certamente dei pugliesi presenti all'incontro dei "ricostruttori" (definizione data alla manifestazione dai fittiani, ndr) e relazionerà ad Arcore. Ecco quindi che quasi sicuramente Scianaro non volerà a Roma e Fitto andrà a far compagnia ad Alfredo Mantovano e Gaetano Quagliarello nel club dei "mentori" abbandonati.