BOTTA E RISPOSTA
Di Bari: Ginefra? Non conosce la situazione di Fasano e l'interrogazione gli è stata scritta e messa davanti.
Polemica a distanza tra il primo cittadino fasanese e il parlamentare dopo l'interrogazione presentata da quest'ultimo al Ministero dell'Interno su ipotetici voti di scambio
Il sindaco di Fasano Lello Di Bari
FASANO – «E' chiaro e lampante che l'onorevole Ginefra non conosce la situazione di Fasano e che l'interrogazione che gli è stata scritta e messa davanti, data la sua spinosità, non è difficile capire chi l'abbia scritta veramente». Queste le prime parole di risposta del sindaco di Fasano Lello Di Bari all'interrogazione depositata al Ministero degli Interni dal parlamentare piddino in cui lo si accusa di voto di scambio.
«Ero già a conoscenza dell'interrogazione – spiega Di Bari – e sono pronto a smontarla punto per punto. I buoni spesa li ho elargiti, a integrazione di quelli dell'ufficio servizi sociali e di tasca mia in quanto le casse comunali non potevano intervenire, nei cinque anni di precedente amministrazione sia in occasione del Natale che della Pasqua. Quest'anno, nel periodo pasquale, ho tardato in quanto eravamo impegnati per la presentazione delle liste. Tutti quelli che non avevano ricevuto il buono dai servizi sociali, non avendo fatto domanda, sono venuti a piangere dietro la mia porta. Per questo ho acquistato 3mila euro di buoni da un supermercato cittadino, con i miei stipendi. Se qualcuno riuscisse a dimostrare che, anche ad una sola persona a cui ho consegnato il buono, ho chiesto il voto in cambio, sarei pronto a risponderne ma così non è».
Accantonati i buoni Di Bari passa ad un altro punto che riguarda, però, un consigliere appena eletto, di cui Ginefra fa riferimento per una condanna subita e per alcune denunce. «Per il consigliere in questione – dice ancora Di Bari – non c'erano assolutamente condizioni di incandidabilità. Semmai ve ne sono di ineleggibilità e quelle verranno fuori nel momento in cui ci sarà la proclamazione. Controllerò personalmente e verranno fuori problemi di ineleggibilità il consigliere dovrà dimettersi. Mi preoccuperei, però, del fatto che dall'altra parte, nel centrosinistra, ci siano frequentazioni rispetto alla quale il consigliere eletto è un bambino innocente. Mi si imputa, poi, che questo consigliere è dipendente di una ditta che lavora per il Comune. Abbiamo avuto il capogruppo del Pd Checchino Laterrenia nelle stesse condizioni. E' dipendente della Ses Reti che ha rapporti con il Comune e ha svolto il ruolo di consigliere comunale». Infine le assunzioni a raffica nell'ultimo periodo pre-elettorale. «Lo spinoso vero autore dell'interrogazione non sa che proprio in questo periodo – conclude Di Bari – ci sono assunzioni stagionali per via di alcuni interventi che si attuano sul territorio. Non c'è niente di diverso rispetto agli altri anni. Mi rammarica questo modo di reagire alla sconfitta che non è stata accettata forse perché troppo bruciante. Io ora non ho più tempo per le polemiche ma devo pensare a risolvere i problemi che attanagliano questa città».
di Redazione
31/05/2012 alle 05:37:43
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