SERVIZI ALLA PERSONA
Solidarietà e carità grazie al 'Centro di Ascolto Zonale' nelle frazioni fasanesi
Ad un anno dall'inizio dalla sua opera, il 'Centro di Ascolto Zonale' si è ritrovato a Pezze di Greco per raccontare la sua esperienza
FASANO- Serata di un primo bilancio quella di ieri sera (23 marzo) a Pezze di Greco, nela sala della Confraternita “S. Maria del Carmelo”, per il “Centro Di Ascolto Zonale” di Fasano Sud che coinvolge le quattro comunità parrocchiali delle frazioni, nato con l'intenzione di divenire un punto di riferimento per le persone, con difficoltà economiche e non solo, e far si che i loro problemi trovino ascolto e considerazione. A un anno dall'inizio della sua opera è stato organizzato l'incontro “Centro di ascolto Caritas: un anno di esperienza” in cui, oltre che ringraziare il lavoro dei volontari delle quattro parrocchie, ci si è voluti soffermare maggiormente su un tema a lungo affrontato durante quest'anno, quello della solidarietà e ascolto verso coloro che decidano di immigrare nelle nostre zone e come gli stessi immigrati si integrino all'interno delle realtà sociali delle frazioni.
Moderatore della serata è stato il vicario zonale della zona pastorale don Francesco Zaccaria, parroco di Pezze di Greco, che accogliendo i presenti, ha voluto sottolineare come il Centro di Ascolto Zonale sia uno strumento e mezzo efficace perché è soprattutto un lavoro di cooperazione e non solitario di singole parrocchie, che hanno il dovere di cogliere l'invito di Papa Francesco di operare non solo all'interno delle proprie comunità, ma al di fuori, dove maggiormente la gente ha bisogno di riscoprire la figura di Dio che li ama.
La serata ha vissuto due momenti distinti. In un primo momento vi sono stati gli interventi di alcuni ospiti che hanno sottolineato l'ottimo lavoro svolto dall'intero gruppo di volontari. Don Michele Petruzzi (responsabile della Caritas diocesana) ha ricalcato la bellezza e la positività del dono che il Centro di Ascolto ha fatto in questo periodo.«La solidarietà spesso è scambiata con la generosità. - riprendendo l'esortazione apostolica di Papa Francesco “Evangelii Gaudium” - Entrambi doni positivi, ma la generosità, al contrario della solidarietà, molte volte non è sufficiente per promuovere il bene per le persone». Sulla stessa lunghezza d'onda l'intervento della Dott.ssa Marzia Lillo, psicologa che svolge attività di formazione per la Caritas diocesana, che si è detta orgogliosa di questa realtà che ha preso vita all'interno della diocesi, e di come, il Centro di Ascolto riesca a intrecciare una rete di collaborazione, tra le quattro parrocchie e la diocesi, per la realizzazione di azioni solidali e il raggiungimento delle funzioni specifiche che ogni centro di ascolto si prefissa, tendendo la mano ed essere operatori per gli altri. Per spiegare da quanti e da chi è composto il centro d'ascolto e trarre il punto della situazione, la volontaria Rosanna Petrella ha parlato in nome di tutti i 15 volontari, sottolineando come in quest'anno il Centro aiuti circa 27 famiglie e come l'approccio con la sofferenza sia stato la più grande difficoltà all'inizio di questo percorso. Nel suo intervento ha spiegato i diversi passi che il centro compie per la realizzazione di segni concreti per chi ne ha bisogno, partendo dall'ascolto di chi ha il centro come punto di riferimento e poter, dopo la lettura dell'esigenza tra i membri stessi, ricercare i servizi adeguati e poter tendere la mano e aiutare concretamente il bisognoso.
Secondo momento della serata è stato vissuto con la visione di alcuni dati raccolti da un lavoro di sondaggio a cura dello psicologo Orazio Rubino e di Massimo Leone(coordinatore del Centro di Ascolto). Il questionario è stato rivolto ad alcuni abitanti delle frazioni del territorio, che hanno risposto a domande relative sul fenomeno diffuso d' immigrazione di stranieri (per lo più albanesi e rumeni) all'interno della nostra società. È stato chiesto il rapporto che intercorre tra il campione e appunto gli immigrati. Il riscontro di questo sondaggio è stato per lo più positivo. Un gran numero sono, infatti, gli immigrati che cooperano nel mondo del lavoro o che lavorano per italiani. Le difficoltà maggiori sono l' integrazione, ostacolo dovuto dalla lingua, almeno inizialmente, e dalla cultura diversa. Stesse domande sono state rivolte anche a un campione d'immigrati, che si son detti soddisfatti del rapporto con gli abitanti italiani, e quello che ne è venuto fuori è che le maggiori difficoltà, oltre che il lavoro(come anche per noi italiane) sono le stesse appurate nel sondaggio nella popolazione italiana.
Un piccolo sondaggio, inoltre, è stato effettuato tra i ragazzi delle scuole medie del territorio, per l'occasione era presenta anche Silvestro Ferrara, preside dei due istituti delle maggiori frazioni fasanesi, il quale, intervenuto, ha posto l'accento su come, in un'età critica, quella appunto di chi frequente la scuola media, i ragazzi siano più propensi all'integrazione e in questo modo, dai dati ricavati, poter prender spunto per educare al rispetto e all'accettazione. La serata si è conclusa con la testimonianza di tre immigrati che hanno sottolineato come si sentano pienamente accolti nel nostro territorio.
di Donato Miccoli
24/03/2015 alle 01:07:53
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