EDITORIALE
Il desiderio di lavorare a Fasano
Le disposizioni entrate in vigore con il nuovo DPCM hanno causato rabbia e proteste tra i commercianti di tutta Italia, mentre Fasano ha dimostrato ingegno e voglia di fare
Fasano - Dall'entrata in vigore del nuovo dpcm, lo scorso 26 ottobre, numerose sono state le manifestazioni di protesta in tutta Italia, comprese quelle nella nostra regione, per cercare di far modificare il decreto che prevede la chiusure dei ristoranti e bar alle ore 18, senza poter più effettuare il servizio al tavolo.
Nel caso della nostra cittadina, anziché protestare molti dei gestori delle attività coinvolte si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di agire per non penalizzare ulteriormente le rispettive attività.
In particolare, quelli maggiormente colpiti sono gestori di bar, pub e ristoranti. In questi giorni tante sono state le attività lanciate: pub che si sono reinventati a pranzo e con le consegne a domicilio; altri che hanno invertito le proprie attività da notturne a diurne, procedendo a servire anche la colazione.
Ciò che balza agli occhi è il desiderio di continuare a lavorare, nonostante i limiti imposti.
Diverse sono state le attività che hanno incentivato il servizio a domicilio oppure altre che, dopo qualche giorno di organizzazione, si sono lanciate con una serie di prodotti da consegnare a domicilio.
Anche dal punto di vista dell'hotellerie non mancano le iniziative: alcuni resort del territorio stanno promuovendo dei pacchetti che includono un pernottamento preceduto da una cena gourmet, in modo da poter usufruire del servizio ristorante anche nei resort.
Da segnalare il senso di solidarietà tra commercianti: alcune attività commerciali, principalmente parrucchieri ed estestiti, stanno applicando particolari scontistiche e promozioni ai colleghi che hanno dovuto subire maggiormente gli effetti del DPVM chiudendo prima o fermando proprio l'attività.
Una cosa è certa, a Fasano non manca il desiderio di continuare a lavorare nonostante il periodo non sia dei migliori. Di contro però, passeggiando per le vie principali di Fasano, sono ancora troppe le persone, di varia età, che continuano a non indossare, o ad indossarla non correttamente, la mascherina.
Indossare la mascherina non è un limitare della libertà ma piuttosto una forma di rispetto verso se stessi e il prossimo.
Da questa situazione di seconda ondata di Covid19 possiamo uscirne solo se tutti, rispettiamo le regole che ci stanno imponendo.
Non bisogna farlo per il Governo, ma per salvaguardare le persone a cui vogliamo bene che, avendo delle patologie croniche, potrebbero essere particolarmente esposte al Covid.
di Marica Mastrangelo
29/10/2020 alle 06:40:12
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