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Scelta della provincia: primarie che puzzano di bruciato
L'amministrazione comunale ha deciso di far scegliere ai cittadini la provincia con cui andare ma tutto sta passando sotto silenzio e ci si chiede il perché
Piazza Ciaia
FASANO – Scusate il termine ma a noi le primarie per la scelta della provincia sembrano tanto una presa per i fondelli. Potrebbe sembrare una dichiarazione forse troppo pesante ma vogliamo anche spiegarvela. Sulla carta la decisione della scelta collegiale può sembrare giusta ma è la tempistica ad essere del tutto errata. Si parlava da tempo di far decidere ai cittadini con quale provincia andare: Bari e la sua città metropolitana, Brindisi-Taranto o Lecce. Il primo cittadino, il sindaco Lello Di Bari, attraverso canali non ufficiali, ha fatto sapere qualche giorno fa che le consultazioni si terranno il 13 e 14 ottobre nelle piazze di Fasano centro e frazioni. Pare che, a proposito, terrà una conferenza stampa domani (giovedì 11 ottobre), oltre tutto di pomeriggio, per spiegare nel dettaglio come si dovrà votare. Questo che vuol dire? Che molti cittadini sapranno esattamente 24 ore prima che a Fasano si terrà un'iniziativa simile. E questo è già il primo indizio di una situazione poco chiara.
La politica, in questi giorni, non si è assolutamente espressa sulla questione. A prendere posizione è stato solo il movimento civico “in Comune” che sponsorizza il passaggio a Bari. E il resto? Silenzio assoluto. Sia dal centrodestra che dal centrosinistra che pure aveva preannunciato un incontro pubblico. Tutti a trincerarsi dietro una fantomatica attesa di capire esattamente quali saranno le nuove funzioni delle province. Andiamo bene. E se chi è deputato a governare non sa di che morte si deve morire come possono saperlo i cittadini? Possibile che non ci sia uno, diciamo uno, in grado di spiegare ai fasanesi perché Bari sarebbe meglio della Brindisi-Taranto o viceversa? E se poi a votare saranno solo pochi cittadini come si comporterà l'amministrazione comunale e tutto il consiglio? Può la scelta di poche persone decidere per l'intera comunità? Di tutto questo nessuno ha parlato in questi giorni. Ecco perché, scusate, sentiamo puzza di bruciato e non vorremmo fosse già tutto scritto.
Su di una cosa, probabilmente, siamo tutti d'accordo: le province andavano abolite tutte se proprio si volevano razionalizzare le spese. Ma questo non accadrà e allora dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco. A Cisternino, per fare un esempio, la decisione l'hanno presa gli amministratori. Hanno deliberato che la cittadina deve stare insieme agli altri paesi della Valle d'Itria senza specificare esattamente in quale provincia. E' logico che la direzione sia quella di Brindisi-Taranto e non la città metropolitana barese.
E ora, però, anche noi optiamo per una scelta che va nella stessa direzione del movimento “in Comune”. Noi scegliamo Bari e soprattutto la città metropolitana perché con l'istituzione di questi grandi poli urbani faremmo un passo in avanti. Perché ci sarebbe una semplificazione istituzionale e di conseguenza maggiore efficienza burocratica con una facilitazione della crescita produttiva che invece non si avrebbe nella Brindisi-Taranto dove si andrebbero invece a creare sovrapposizioni di competenze con l'organo provinciale. Si eliminerebbe un passaggio, insomma, con il sindaco metropolitano dai super-poteri ma anche libero da figure come il presidente della provincia. Molti diranno: saremo sempre una città di periferia. Ma è ora di sfatare anche questo luogo comune. La nostra città avrà anche mille difetti e diverse problematiche ma è certamente uno dei maggiori poli turistici regionali. E di questo ne dovranno tenere conto tutti.
di Alfonso Spagnulo
10/10/2012 alle 01:42:11
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