APPROFONDIMENTO CULTURALE
Un incontro sul Panama, il cappello più famoso del mondo
Nella serata di ieri, 28 luglio, al noto copricapo la Pro Selva ha dedicato una conversazione affidata alla socia Bice Del Vecchio
FASANO – Guai a considerarlo un semplice copricapo per ripararsi dal sole. Perché il Panama è molto più di un cappello: un accessorio divenuto leggenda che porta con sé l'accurato lavoro di pochi artigiani che lo realizzano a mano da secoli. Proprio l'intreccio delle fibre di una varietà di palma nana genera un capolavoro noto e apprezzato in tutto il mondo, tocco di stile e di eleganza per ogni occasione. A questo famoso copricapo, l'associazione Pro Selva ha voluto dedicare una serata di approfondimento, affidata alla socia Bice Del Vecchio. Ieri (lunedì 28 luglio), nella sede del sodalizio, Villa Cicolella a Selva di Fasano, la relatrice ha presentato una vivace e precisa conversazione dal titolo “Il cappello più prezioso del mondo”.
Il “sombrero de paja toquilla”, divenuto “Panama” per il resto del mondo e noto nel dialetto fasanese come “paglietta” è da sempre il simbolo del caldo esotico dei Paesi dell'America Latina. Eppure, da 300 anni viene prodotto tra le fredde catene montuose dell'Ecuador, in una città chiamata Cuenca. Fu Panama, però, a garantire la commercializzazione del ben noto cappello bianco, anche grazie al Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, il quale per la prima volta nel novembre del 1906 ne indossò uno durante una visita ai lavori del Canale di Panama. Dopo di lui, tanti volti della politica come del cinema utilizzarono questo elemento per completare con classe gli indumenti indossati.
Bice Del Vecchio si è soffermata sulla storia del Panama, senza tralasciare curiosità e precise informazioni. «Occorrono otto fasi di lavorazione e tre settimane solo per sbiancarlo – ha ribadito −. Oggi si producono tra gli 8 e i 10 milioni di esemplari all'anno ma il problema resta la diminuzione degli artigiani: perciò, questo cappello è destinato a diventare un lusso per pochi». Non a caso, un accessorio così versatile e pregiato viene venduto a costi piuttosto alti. Tutto dipende dalla qualità delle fibre utilizzate e gli abitanti di Cuenca, che hanno appreso l'arte di lavorare le fibre dagli antichi Inca, sono dei veri maestri nella produzione.
Tra i must della moda degli ultimi tempi, «il Panama ha avuto seguaci anche tra tanti “galantuomini” fasanesi – ha spiegato la relatrice nel suo intervento −. A Fasano molte illustri personalità passeggiavano per piazza Ciaia indossando la famosa “paglietta” con portamento signorile: don Vincenzo Bianchi, Bernardino Guarini, Raffaele Mancini, Felice Colucci, don Nicola Lagravinese (cistranese, chirurgo all'ospedale di città), don Peppe Airoldi (anche lui chirurgo, amico fraterno di Donna Maria Chieco Bianchi), e poi Peppino Trisciuzzi e don Peppino Lapadula. Senza dimenticare Giovanni Petruzzi e Paolino Guarini, più vicini ai nostri tempi, e le belle fanciulle che abbellivano le loro mise con i cappelli nei giorni di festa».
La piacevole conversazione si è conclusa con i saluti di Rosanna Petruzzi Lozuppone, presidente della Pro Selva, che ha voluto ringraziare Bice Del Vecchio per la sua speciale lezione sul Panama, molto apprezzata dai presenti.
di Angelica Sicilia
29/07/2014 alle 06:42:35
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