ESILARANTE SPETTACOLO
Al Teatro Sociale di Fasano una commedia per ridere di ciò che accade 'Quotidianamente'
Ieri (lunedì 12 maggio) prima serata di successo per la pièce portata in scena dalla compagnia amatoriale 'Meglio tardi che mai'
Foto Michela Di Leo
FASANO – Le dita pizzicano le corde del liuto e, sulle note del brano “Chella llà” di Renato Carosone, si apre il sipario: così comincia lo spettacolo “Quotidianamente”, in scena ieri (12 maggio) al Teatro Sociale di Fasano ed in replica questa sera, venerdì e lunedì prossimo. Protagonisti della commedia, liberamente tratta da due atti unici di Eduardo de Filippo con la regia di Giuseppe Ciciriello, sono gli attori fasanesi della compagnia amatoriale “Meglio tardi che mai”, genitori e giovani adulti con la passione per il palcoscenico: la sezione locale dell'A.Ge. ha messo a punto i quattro appuntamenti per raccogliere fondi per la riqualificazione urbana della villetta di via San Francesco e per la costruzione di un parco giochi al suo interno.
La pièce, ispirata alle storie farsesche di “Filosoficamente” e “Gennarineriello”, racconta le vite di quattro famiglie che si intrecciano affacciandosi sulla terrazza comune dello stesso condominio: nella prima scena, le figlie dell'avaro don Gaetano Piscopo, Margherita e Maria, vogliono maritarsi e, per farsi conoscere dai signorotti disposti a sposarle senza dote, organizzano una festa in casa loro; all'evento si presentano gli spasimanti Arturo e Vincenzino, raffinati e ben vestiti ma che hanno due difetti non indifferenti: uno è cieco e l'altro è fortemente miope. L'accoppiata darà vita ad una serie di equivoci e situazioni comiche, al quale prendono parte anche altri amici, accorsi per la cena: la “suora” Palmira, l'intellettuale don Peppino, il venditore di scialli Egidio Mazzarella che cerca, con il suo charme, di conquistare Gemma sebbene contro la volontà della suocera, donna Concetta. Il tutto è ravvivato dalle urla del dirimpettaio, l'elettricista Salvatore, che affacciandosi sul balcone comune chiede all'allegra combriccola di fare silenzio.
Nel secondo atto, invece, la terrazza è abitata da una giovane provocatrice che cerca in tutti i modi di ammaliare il vecchio Gennarino; Concetta, sua moglie, mal sopporta le smancerie della signorina, e continua a rimbrottare il marito chiamandolo “vizioso” e rinfacciandogli di essere sempre costretta ai lavori domestici e alla cura del figlio Tommasino, un ragazzo ritardato, quasi cieco, d'impaccio a tutti e sempre affamato: esilarante la sua frase “Ma', ho fame!”. Gennarino è noto anche per le sue improbabili invenzioni: invita, infatti, l'ingegnere Michele Aiello (che, in realtà, è solo un rappresentante di commercio interessato all'audace vicina di casa) per presentare la nuova idea, uno strumento per evitare la bucatura delle gomme. Le vicende, così, si evolvono in modo ironico tra gelosie e rimostranze, fino al lieto fine conclusivo.
La compagnia fasanese, ancora una volta, si è dimostrata capace di mettersi alla prova in modo brillante e far trascorrere al pubblico una serata piacevole, necessaria a contribuire ad una giusta causa nell'interesse delle famiglie e delle tante persone che popoleranno la rinata villetta.
Questi gli interpreti: Tonia Argento, Mariarosaria Buongiorno, Filomena De Cantis, Giorgio Murri, Renato Murri, Vito Musa, Franco Palmisano, Ugo Patisso, Donato Schena, Silvia Schena, Marialuisa Schiavone, Betty Quaranta, Paolo Tarì. Musiche di Nicola e Francesco Rotondo.
di Antonella Argento
13/05/2014 alle 07:09:34
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