RASSEGNA TEATRALE
La vita e la musica di Franco Califano raccontate dal talento di Fabio Cursio Giacobbe
Per la seconda serata della manifestazione teatrale "Springtime", ieri sera 16 aprile, al Teatro Sociale di Fasano è stato rappresentato l'accattivante spettacolo "Califano. Un bastardo venuto dal sud"
FASANO – Ha vissuto «una vita folle in un tempo piccolo», solo per citare una delle tante canzoni da lui scritte, ma il cinismo e il romanticismo che lo contraddistinguevano, l'audacia e la sua simpatica veracità resteranno segni inconfondibili di un artista italiano destinato a rimanere impresso nella memoria di molti. Perché Franco Califano ha avuto una vita personale e professionale travagliata che gli ha insegnato a rialzarsi dopo qualunque avversità si presentasse lungo il suo avventuroso percorso. Al Califfo della musica italiana, è stato dedicato lo spettacolo “Califano. Un bastardo venuto dal sud”, secondo appuntamento della rassegna “Springtime” portato in scena ieri sera (16 aprile) al Teatro Sociale di Fasano.
Sul palcoscenico il giovane Fabio Cursio Giacobbe ha vestito alla perfezione i duplici panni del narratore intento a ripercorrere la vita del cantautore e dello stesso Califano in abiti scuri, sigaretta, bicchiere di alcool tra le mani e una schiera di donne incantate dal suo fascino (scelte ad ogni tappa della rappresentazione per sottolineare la fama da playboy del Califfo). Dagli arbori poveri e difficili della sua esistenza, al successo nei fotoromanzi prima e nella musica e nel cinema dopo: la pièce ha voluto omaggiare una persona spregiudicata e al tempo stesso sensibile, in grado di trasmettere sentimenti e tormenti con la melodia, sia che componesse per sé che per altri cantanti. La scrittura, sua grande vocazione, lo ha portato sotto le luci della ribalta e, proprio quei riflettori lo hanno aiutato a rimettersi in gioco anche dopo i mesi di carcere preventivo negli anni Settanta.
Come dimenticare Minuetto di Mia Martini o Un grande amore e niente più di Peppino Di Capri, testi da lui realizzati, e naturalmente la famosa Tutto il resto è noia, riproposta per il bis di fine spettacolo. E poi un centinaio di monologhi, tra il dolce e l'irriverente.
L'autore (ed interprete) Fabio Cursio Giacobbe, per lo show diretto da Pietro Genuardi, ha scelto di affidare le canzoni del Maestro Califano alla persuasiva voce femminile di Carla Bavaro accompagnata al piano da Marco Contardi. Del resto, una personalità così forte e una voce inconfondibile poco si prestano ad una facile interpretazione. “Califano. Un bastardo venuto dal sud” ha perfettamente ricordato un poeta di strada dalla voce rauca e dall'accento romano, una figura della musica che ha fatto della sua vita una leggenda e della sua morte uno struggente ricordo. Giacobbe ha messo in scena il suo convincente talento interpretativo riscuotendo molti apprezzamenti dal pubblico.
La rassegna “Springtime” organizzata dall'Associazione culturale “Babele” con il contributo del Comune di Fasano proseguirà il 30 aprile con “Perché ora affondo nel mio petto”, un lavoro riadattato e interpretato da Roberto Corradino.
di Angelica Sicilia
17/04/2014 alle 06:40:11
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