FASANO IN TV
Regalo di Pupi Avati a Fasano: la nostra città citata nel suo film 'Un matrimonio'
Il regista bolognese ha stretto forti amicizie sul nostro territorio e il suo affetto lo dimostra nelle opere cinematografiche
La stazione di Fasano ricostruita per il film di Avati
FASANO - In questi giorni si sta parlando molto della serie televisiva "Braccialetti rossi" interamente girata a Fasano, nel Centro Alti Studi Universitari posto alle pendici di Laureto. Ma è passato quasi inosservato l'omaggio che un grande regista del cinema italiano, Pupi Avati, ha voluto fare alla nostra città dove ha stretto legami di amicizia (è anche testimonial del Premio nazionale di narrativa "Valerio Gentile). Dopo aver girato sul nostro territorio "La seconda notte di nozze" e prodotto insieme al fratello Antonio "Se sei così ti dico di sì", in cui Savelletri è al centro della storia, il regista bolognese ha regalato a Fasano un cammeo anche nel suo film per la tv "Un Matrimonio" andato in onda su Rai1, in sei puntate, tra dicembre e gennaio. il film è una saga familiare che vede come interpreti, tra gli altri, Micaela Ramazzotti, Flavio Parenti, Andrea Roncato, Christian De Sica e Katia Ricciarelli.
Una narrazione attraverso le generazioni dal dopoguerra ai giorni nostri in cui Avati ha voluto raccontare il suo matrimonio bolognese, la storia prima di coppia e poi di famiglia che lo ha visto protagonista insieme a sua moglie. Percorre la vicenda di una coppia (nei cui panni ci sono Micaela Ramazzotti e Flavio Parenti), ma pure di una gigantesca rete di legami familiari (i personaggi sono 259) e dell'Italia che cambia, osservata, come in lontananza, dalla provincia. Tutto ha inizio nel 1948, sulle rive del fiume Reno, nel bolognese. Due ragazzi, appartenenti a contesti sociali diversi, si incontrano e subito si innamorano. Lui è Carlo Dagnini (Flavio Parenti), un giovane benestante, figlio di un commerciante scommettitore assiduo alle corse di cavalli; lei è Francesca Osti (Micaela Ramazzotti), una ragazza di umili origini, figlia di un operaio ed ex emigrante. Nonostante la disapprovazione delle rispettive famiglie si fidanzano, si sposano, mettono al mondo due bambini, Angelo e Alberto, scelgono di adottare una bambina paraplegica, Anna Paola, e diventano nonni. Non tutte rose e fiori però. Attraversano insieme mezzo secolo, superando le iniziali difficoltà economiche, le inquietudini dei figli che crescono, le disillusioni e la miopia che la lunga vita a due porta con sè, fino a separarsi. Per poi ritrovarsi, scegliersi di nuovo e stare l'uno accanto all'altra per sempre.
E il nome di Fasano compare nella seconda puntata quando Francesca (come detto interpretata dalla Ramazzotti) scende al Sud a far visita ad alcuni parenti a Torre Canne. Dalla località marinara fasanese invia una cartolina (nelle foto) a colui che diventerà successivamente suo marito: la stessa si chiude con "Saluti da Torre Canne di Fasano" e raffigura la banda della frazione. Poi ecco comparire la stazione di Fasano, naturalmente non la nostra in originale ma una ricostruzione effettuata a Cinecittà. Insomma Avati ha mostrato ancora una volta di amare la nostra terra e anche queste piccole cose ne sono una chiara dimostrazione.
di Alfonso Spagnulo
07/02/2014 alle 08:11:44
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