Stagione di prosa fasanese: divertente e travolgente il 'David Larible Show'

FASANO – "Il suono più bello del mondo è un bambino che ride": è questo il pensiero di David Larible, uno dei più famosi clown al mondo che, proprio al cospetto di tanti piccoli spettatori ha presentato uno straordinario show al teatro Kennedy di Fasano. Ieri sera (martedì 21 gennaio), per il suo secondo appuntamento, la stagione di prosa organizzata dal Comune, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, ha scelto di ospitare un eccezionale artista.

Discendente di una famiglia francese dedita al circo da ben sette generazioni, Larible ha proposto uno spettacolo travolgente e divertente, sottolineando la sua felicità nell'essere a Fasano, città in cui vive suo cugino Ugo De Rocchi, proprietario dello Zoosafari. In poco più di un'ora, il pubblico ha abbandonato i cattivi pensieri e si è lasciato trasportare dall'entusiasmante suono delle risate. Merito del “David Larible Show” e del suo protagonista, capace di unire l'arte circense, la comicità e l'abilità nell' intrattenimento. L'artista si è calato nei panni del clown, mostrando il suo ingresso in un mondo magico, fatto di espressioni mimiche, scherzi e acrobazie. Impossessatosi dei simboli fondamentali, in primo luogo naso rosso e grosse scarpe, il clown ha irrorato allegria minuto dopo minuto, con numeri buffi e valorose performance dedicate alla musica (numerosi gli strumenti da lui suonati) e alla danza.

La vera essenza del clown Larible, però, è emersa dalla simpatica interazione con la platea. Numerosi, infatti, sono stati gli spettatori chiamati a condividere il palco con il famoso interprete, quasi fossero sue fidate “spalle”: compagni di gioco con una fantomatica pallina, un piccolo assistente per un scherzo con l'acqua, sgangherati musicisti alle prese con la nota canzone New York New York, e per finire un triangolo amoroso con tanto di principessa, principe e malvagio. Con l'accompagnamento di un pianista e di un attore, l'artista ha messo in scena il ritratto della sua maschera, riuscendo ad unire lo scherno alla poesia in un crescendo di spontanee emozioni. Alla fine, il pagliaccio è ritornato ad essere un uomo qualunque, consapevole di aver generato buon umore e spensieratezza tra i suoi simili che, hanno avuto il piacere di assistere ad uno spettacolo incantevole.