TEATRO AMATORIALE
Il commovente ‘Tango’ chiude il festival ‘Di scena a Fasano’
Appuntamento a sabato 26 ottobre per la premiazione dei vincitori e l'ultima rappresentazione fuori concorso
FASANO – Il teatro informa, insegna, sensibilizza. Un palcoscenico riesce a raccontare pagine atroci della Storia umana in modo più vivo e diretto rispetto ad un libro, e questo vale ancora di più se ad essere riportata è una vicenda piuttosto recente ma troppo taciuta. Lo spettacolo ‘Tango' di Francesca Zanni è la toccante rivelazione di quelli che furono gli anni '70 in Argentina: rapimenti, uccisioni, sottomissioni e un numero impressionante di desaparecidos.
Con questa rappresentazione, ieri sera (domenica 20 ottobre), il Festival Nazionale di Teatro Amatoriale ‘Di scena a Fasano' ha chiuso il cartellone della sua V edizione. Il Teatro Sociale ha dato spazio alla compagnia ‘Amici di Jachy' di Genova, sesto e ultimo gruppo partecipante alla kermesse ideata dal gruppo ‘Peppino Macini' con il patrocinio del Comune. Il regista della rappresentazione, Paolo Pignero, ha diretto ‘un monologo a due' che ha stregato il pubblico in sala, per la capacità interpretativa dei giovani attori e per la profondità di una trama impegnativa e cruenta. Sul palco una fila di scarpe e un cartellone dominato dalla parola ‘basta' hanno incorniciato il vortice di sofferenza espressa dai due protagonisti, vissuti in apparenza distanti tra cui si staglia l'inseparabile legame che unisce una madre a suo figlio.
Carla (Martina Lodi) è una delle tante giovani vittime della dittatura dei Colonnelli, costretta a subire violenze di ogni genere, non ultima la straziante separazione dal figlio neonato. Quello stesso bambino, diventato un adulto, presenta il suo essere in una diversa dimensione spazio-temporale. Claudio (Giovanni Tacchella) scopre di essere stato adottato e che la donna che lo ha partorito è una delle 30 mila persone desaparecidos, scomparse appunto durante il regime. A tenerli stretti è il filo della sofferenza, è il desiderio di una vita diversa che li porta a ballare il tango, una «danza dove non conta avere tecnica ma soltanto cuore». Carla e Claudio sono coinvolti in un ritmo travolgente di odio, apatia, sorpresa e gioia che vuole far riflettere. La loro testimonianza, supportata da veri danzatori di tango, racchiude il senso di una Storia su cui c'è ancora molto da scoprire. Tanti applausi hanno echeggiato al termine dello spettacolo. Con elementi semplici ma di forte impatto, ‘Tango' ha saputo contenere la carica emotiva della vicenda illustrata, mostrandola dal punto di vista delle vittime, sottolineando l'importanza della memoria.
di Angelica Sicilia
21/10/2013 alle 07:08:01
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