RASSEHNA AMATORIALE
La ‘Mandragola’ machiavelliana per il festival ‘Di scena a Fasano’
Il penultimo spettacolo in concorso per la quinta edizione della kermesse organizzata dalla Peppino Mancini è stato rappresentato da una compagnia di Foligno
FASANO – Tra i tanti poteri del teatro vi è quello di unire epoche distanti attraverso un palcoscenico, filo conduttore di temi, pregi e virtù del genere umano. Ecco, dunque, che un testo drammaturgico come quello della ‘Mandragola' di Machiavelli, scritto nel ‘500, riesce a diventare espressione di contenuti molto attuali. Beffe, corruzioni e intrighi erotici caratterizzano una storia che, a distanza di secoli, riesce a far sorridere e riflettere il suo pubblico. Lo spettacolo, andato in scena ieri sera (venerdì 18 ottobre) al Teatro Sociale di Fasano, ha costituito il quinto appuntamento del Festival ‘Di Scena a Fasano'. Per questa manifestazione, organizzata dal gruppo di attività teatrali ‘Peppino Mancini' con il patrocinio del Comune, la compagnia ‘Associazione Al Castello' di Foligno (Pg) ha presentato una commedia basata sull'osservazione della natura umana e della corruzione della società. Il regista della pièce, Claudio Pesaresi, ha scelto di rappresentare la storia in un atto unico, a fronte dei cinque previsti nella versione originale, separandoli idealmente con la presenza di un cantore (lo stesso Pesaresi) che preannuncia cantando le vicende.
Al centro delle vicende si colloca la beffa – che ricorda il ‘Decameron' del Boccaccio - , da parte del giovane Callimaco (Tommaso Tardioli) ai danni del vecchio Messer Nicia (Mauro Formica), marito della bella Lucrezia (Francesca Zafrani). Dopo aver trascorso molto tempo a Parigi, Callimaco torna a Firenze, desideroso di conoscere la famigerata Lucrezia. Per sedurre la signora, il ragazzo si serve dell'aiuto di Ligurio (Andrea Paris) che gli consiglia di sfruttare le difficoltà della coppia nell'avere un figlio. Fingendosi esperto di medicina, Callimaco si offre di guarire la sterilità della donna dandole una cura basata sull'assunzione di una pozione di mandragola. Questo rimedio, però, avrà delle conseguenze: il primo uomo che farà l'amore con la donna morirà. Per tale problema, lo stesso Callimaco ha una soluzione che prevede il concedere ad un umile e sconosciuto garzone il peso di trascorrere la notte con la signora, per poi perdere la vita. Sostrata (Mimma Verdenelli), madre di Lucrezia, e il suo confessore Frate Timoteo (Massimo Pergolesi), contribuiscono ad incoraggiare la ragazza affinché si compia il piano. Durante la notte, quindi, si realizza il rapimento di un giovane deforme che in realtà è Callimaco travestito.
Quest'ultimo trascorre la notte con Lucrezia svelandole l'inganno e l'amore per lei. Alla fine, astuzia, ingenuità e malizia permettono a tutti di ottenere quanto desiderato. In questa riproduzione dell'opera di Machiavelli, occorre riconoscere l'abilità degli interpreti nell'interpretazione dei diversi personaggi e nella recitazione in lingua volgare e talvolta in latino. La compagnia, esibitasi due anni fa sullo stesso palco per la terza edizione della manifestazione, ha saputo ben rappresentare la storia nei suoi aspetti di comicità e parodia. Al termine dell'esibizione, il regista Pesaresi ha preso la parola per ringraziare il sodalizio della ‘Peppino Mancini', sottolineando «la cura capillare e l'estrema ospitalità e organizzazione che caratterizza il Festival, un evento come pochi in Italia».
di Angelica Sicilia
19/10/2013 alle 00:52:15
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