INIZIATIVA CULTURALE
Presentato al Teatro sociale “Il mare di lato”, romanzo sulla Puglia degli anni di guerra
Talkinglands: parole e musica per raccontare il mar Mediterraneo che lega Puglia e Grecia
FASANO - La rassegna di appuntamenti culturali del progetto “Talking lLands: colloqui tra le terre di Puglia e Grecia” si è arricchita, ieri pomeriggio (martedì 23 aprile), con la presentazione del libro di Vito Antonio Loprieno dal titolo “Il mare di lato”: il Mediterraneo è lo spazio in cui si muovono i protagonisti pugliesi del romanzo negli anni della seconda guerra mondiale. L'autore, residente in terra di Bari, è stato intervistato dal giornalista e scrittore fasanese Dino Cassone al Teatro sociale. Il racconto è stato accompagnato musicalmente dal gruppo dei Radicanto, che hanno proposto un repertorio tipico della tradizione folkloristica e mediterranea, spaziando da Domenico Modugno a canti sardi fino a ballate spagnole o israelitiche.
“Il mare di lato” è il prosieguo ideale del primo romanzo di Loprieno, “L'oro di Puglia”: entrambi raccontano il ‘900 terribile di una terra bellissima e ricca di storia. Nell'ultima fatica letteraria, i fatti della seconda guerra mondiale s'intrecciano con le storie dei contadini e dei pescatori di Puglia: “il mare di lato” è proprio la metafora del Mediterraneo, in cui si combattevano alleati e tedeschi, ma rappresenta anche il pericolo che avvertivano gli abitanti della costa nei confronti del nemico.
La storia racconta l'amicizia tra il professor Aurelio, che deve indagare sull'inquinamento delle acque, e un ferroviere, custode di mille ricordi: alla narrazione della tradizione pugliese, come la ricetta degli spaghetti al sugo di pesce, si affianca la denuncia di problematiche ecologiche, in primislo sminamento dei fondali baresi e la disintossicazione del mare negli anni successivi alla guerra. Il romanzato scenario della terra di Puglia è gemellato alla Grecia, patria della nobile cultura da cui la nostra regione discende: il Mediterraneo è solo il ponte tra due civiltà così interdipendenti.
Vito Antonio Loprieno ha concluso dicendo che il mare resta, per lui e per i pugliesi, un costante punto di riferimento, economico ma soprattutto personale, perché concede momenti di solitudine e di riflessione e ci pone a diretto contatto con la natura: basta osservare la distesa azzurra e ci si lascia andare amabilmente alla sua infinità. A tal proposito il giornalista Cassone ha ultimato l'intervista con una suggestione dalla canzone di Lucio Dalla “Com'è profondo il mare”: «Il pensiero come l'oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare… così stanno bruciando il mare».
di Antonella Argento
24/04/2013 alle 07:04:20
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