GIOVEDì CULTURALI
L’Università del Tempo Libero omaggia un grande uomo: Clemente Musa
Nell’ambito de ‘I giovedì culturali’ è stata raccontata la figura dell’ imprenditore fasanese vissuto per due anni in un campo di sterminio
FASANO – L'Università del Tempo Libero ‘San Francesco d'Assisi' ha voluto rendere omaggio alla laboriosità di un imprenditore fasanese, esempio di dignità e forza per l'intera cittadinanza: Clemente Musa. Questa sera (11 aprile), in una sala di rappresentanza colma di gente, si è svolto il nuovo appuntamento della rassegna ‘I giovedì culturali' messa a punto dalla locale Utl con il patrocinio del Comune.
A cominciare dall'introduttivo intervento della prof. ssa Palmina Cannone, il cavaliere Musa è stato ricordato per le sue qualità morali e imprenditoriali, ma anche per le atroci vicende storiche vissute in prima persona. Uomo determinato, riuscì a trasformare la sua bottega artigianale nel campo dei filati agricoli in una solida impresa, oggi nota come ‘Filam sas', gestita dai suoi figli. «Clemente rappresenta la fierezza e lo spirito di sacrificio dei nostri artieri, artisti della creatività che hanno dato sviluppo alla cultura manuale del nostro paese – ha ricordato la coordinatrice dell'evento –». La sua esistenza fu segnata da un'esperienza terribile: la prigionia nel campo di concentramento tedesco ‘Stammlager'. A soli vent'anni, nel 1943, fu segregato nel lager nazista come ‘Imi', internato militare italiano. Era il deportato numero 52117, come riportato dall'agghiacciante tesserino di prigionia mostrato ai presenti. Dopo un biennio di atrocità, ritornò a Fasano dando nuovo impulso all'attività avviata dal nonno materno, Clemente Angelini, nei primi anni del ‘900.
Anche Antonio Carbonara, presidente dell'Utl, ha espresso parole di elogio per il fasanese Musa, scomparso nel 2008 all'età di 85 anni. «Abbiamo scelto di raccontare una delle tante ‘formiche' del popolo che sono partite dal nulla per arrivare a grandi risultati – ha commentato lo stesso Carbonara –. Si tratta di un paladino dell'operosità fasanese».
Fotografie, documenti, testimonianze dirette, hanno permesso di tratteggiare la figura del tenace imprenditore, onorato anche con le parole dell'assessore Renzo De Leonardis e del sindaco Di Bari. Il ricordo più sentito, tuttavia, è stato affidato ad alcuni dei suoi più intimi amici: il dott. Raffaele Tateo e il dott. Nino Del Giudice. I due, con sentire commosso, hanno espresso affetto e stima per un amico sincero e un uomo umile che ha saputo affrontare la sofferenza senza mai perdere il coraggio.
di Angelica Sicilia
11/04/2013 alle 22:59:28
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