CONFERENZA CULTURALE
Il mistero della morte e la spiritualità dei trulli secondo Vito Bianchi
Interessante conferenza tenuta dall'archeologo fasanese nell'ambito del progetto Talking Lands organizzato dai Presidi del Libro
FASANO - Il mistero della morte e la spiritualità dei trulli sono le riflessioni su cui si è incentrata la conferenza tenuta ieri pomeriggio (martedì 26 marzo), nella sala di rappresentanza del Comune di Fasano, da Vito Bianchi, archeologo fasanese e docente universitario di Storia medioevale. Nel quinto appuntamento del progetto “Talking Lands” la Puglia e la Grecia sono state avvicinate rievocando una serie di riti dell'antichità che si sono diffusi nelle due regioni in modo del tutto simile. La relazione di Bianchi inizia con una domanda retorica: ‹‹ma dobbiamo morire per forza?››.
Proprio l'ansia per la finitezza terrena e il desiderio di una vita ultramondana portarono gli Egizi, ma anche i Greci, i Romani e gli stessi Cristiani, a ricercare dei modi per sfuggire alla morte fisica o sopravvivere in qualche modo ad essa. Le religioni misteriche e salvifiche circolarono tra Puglia e Grecia esattamente come i manufatti e l'alfabeto, dunque principalmente attraverso il commercio, e la testimonianza più vicina a noi di questa interazione culturale è materialmente visibile nel museo di Egnazia, roccaforte tra le due civiltà.
Bianchi ha puntualizzato come i culti esoterici fossero accomunati dalla ricerca della resurrezione: il percorso di redenzione cominciava con riti di iniziazione molto dolorosi, in cui il praticante affrontava prove di coraggio ed era sottoposto all'evirazione per il distacco definitivo dalle incombenze terrene. Solo gli uomini più degni entravano in possesso di segreti inconfessabili: è per questo che non ci permangono testi sacri delle religioni dell'antichità, ma la venerazione è fortemente visibile nelle sfingi e nelle statue, nelle piramidi e nei templi. Le credenze egizie influenzano il successivo culto di Dioniso-Bacco (il dio del vino è simbolo della rinascita ma anche della follia) e della dea Cibele (“gran Madre della Terra”), ma mentre la religione dei faraoni era strettamente intima, questi rituali erano caratterizzati da isteria e manifestazioni collettive.
Con l'avvento del Cristianesimo, la Chiesa non riesce a mutilare le testimonianze concrete di questi antichi culti e le credenze pagane resistono soprattutto nelle campagne; ma non è tutto: la stessa religione di Gesù ha adottato alcune festività misteriche, conformandole al proprio dettato biblico: il 24 marzo, in cui si celebrava la dea Cibele, ricorre l'eucaristia di Gesù; il Natale coincide con l'esaltazione del dio Sole romano. La conferenza si è conclusa con la visione in anteprima del documentario intitolato “L'enigma dei trulli”, di cui Vito Bianchi è sceneggiatore e co-regista. La caratteristica abitazione pugliese custodisce nella sua storia tutto l'esoterismo dei culti misterici, rievocandone le immagini e i riti: non è certo un caso se i trulli sono stati costruiti con la forma delle piramidi egizie e, sulla loro volta, sono impressi segni cifrati da interpretare.
di Antonella Argento
27/03/2013 alle 00:07:04
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