RECUPERO CULTURALE
Presentato il restaurato affresco ritrovato ai Portici
Il delicato lavoro è stato illustrato in un'apposita manifestazione organizzata dalla sezione fasanese della "Società di Storia Patria per la Puglia"
FASANO - Il patrimonio artistico-culturale di Fasano si arricchisce, da oggi, di una nuova meraviglia: un affresco secentesco inaugurato ieri pomeriggio (venerdì 22 marzo) dopo un lungo e meticoloso restauro. L'opera d'arte occupa l'intera parete destra del locale n.7 dei Portici delle Teresiane, affidato in comodato d'uso, dallo scorso dicembre, alla sezione locale della “Società di Storia patria per la Puglia”. Nell'ex convento questa stanza fungeva da atrio del portone principale e si presume che la pittura, che rappresenta la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, facesse da monito ai fedeli.
Nella conferenza, dopo i saluti del sindaco Lello Di Bari e della soprintendente per i “Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia” Marta Ragozzino, orgogliosi del prezioso ritrovamento e profondamente grati del lavoro di cura svolto, il presidente fasanese della “Società di Storia Patria per la Puglia” Angelo Sante Trisciuzzi, ha ripercorso la storia del locale n.7 e del relativo affresco: nel 1913 venne considerato dal Ministero di nessun valore artistico e si propose addirittura di abbattere il muro sul quale era dipinto; dal 1930 la stanza venne affittata ad un fruttivendolo che incalcinò tutta la parte inferiore dell'imponente parete. In realtà, la pittura inizialmente visibile era davvero di poco conto; ma nel 2005, quando l'Amministrazione capeggiata dal sindaco Vito Ammirabile ordinò di ripulirlo per conservarlo, ne emerse un affresco sottostante dimenticato e sconosciuto di un valore storico inestimabile. Promotrici della scoperta sono state l'architetto Elia Putignano del Politecnico di Bari, la coordinatrice, direttrice e storica dell'arte della soprintendenza per i “Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia” Angela Convenuto, e le restauratrici Rosanna Marsano e Maria Rosaria Vernice della ditta “Rearco” di Bari. Ognuna ha relazionato sulle delicate tappe di rispristino del dipinto: inizialmente il loro lavoro era rivolto a rassettare la tempera murale sovrastrutturata, risalente all'800 e raffigurante elementi architettonici. Durante la pulitura, tuttavia, affiorò dapprima l'immagine di un fuoco, poi una spada e un viso d'angelo.
Il restauro proseguì fino a disvelarne l'affresco ora aperto al pubblico: la pittura rappresenta, nella zona centrale, l'angelo che caccia Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre; a destra risalta il giardino dell'Eden mentre a sinistra i colori si fanno scuri a rappresentare il male (vi è anche il serpente con la testa d'uomo). Il dipinto è stato rinforzato con un'opera di stuccatura (ossia con integrazioni pittoriche che ricoprano le lacune), ma la parte inferiore, corrosa dall'umidità e dall'intonacatura del fruttivendolo qui locato, si presenta irrecuperabile in alcuni punti, non concedendo, ad esempio, l'intera immagine di sant'Elia (è visibile solo il suo stemma). Per concludere, il presidente della “Società di Storia Patria per la Puglia” Trisciuzzi, che regolerà l'apertura e la visita del locale che custodisce l'affresco, ha rivolto un nuovo invito all'amministrazione per provvedere anche al restauro del pavimento della stessa stanza, che reca un'incisione da decodificare, e della volta istoriata del locale affianco, che rischia di essere venduto senza degno riconoscimento del suo pregio.
di Antonella Argento
23/03/2013 alle 00:55:02
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