CHIESA DEL PURGATORIO
La Madonna Addolorata si veste di nuovo
Ieri, 15 marzo, la Confraternita del Purgatorio ha presentato il nuovo abito del simulacro restaurato grazie al contributo delle famiglie Gentile e Colucci.
La dott.ssa Gabriella Bozzi con la signora Angela Mongelli Colucci e Antonietta Latorre
FASANO – Uno dei segni caratterizzanti della Pasqua fasanese è il Settenario in onore dell'Addolorata che si tiene nella chiesa del Purgatorio. La celebrazione, iniziata ieri sera (venerdì 15 marzo), si concluderà il 22 marzo, ovvero il venerdì precedente all'inizio della settimana santa. Per l'occasione, la Confraternita del Purgatorio ha voluto presentare alla collettività il recente restauro dell'abito indossato dalla Madonna Addolorata.
Il meticoloso lavoro di recupero, che ha richiesto due anni di impegno da parte della dott.ssa Gabriella Bozzi, è stato reso possibile da «due importanti presenze della Confraternita del Purgatorio – come ha ricordato in apertura la Presidente Margherita Latorre –». Si tratta di Valerio Gentile e Anna Mongelli Colucci, due figure fasanesi particolarmente sensibili all'arte e alla cultura, che in diverse occasioni hanno contribuito alla conservazione della suggestiva chiesa del Purgatorio.
Dopo i saluti delle autorità, Antonietta Latorre, esperta di religiosità popolare, ha presentato un excursus storico sulle ‘Madonne Abbigliate' o ‘Statue Vive', sottolineando il loro inestimabile valore devozionale ma anche artistico, sociale e antropologico. I simulacri, infatti, sono simboli sacri, intermediari tra la realtà terrena e la potenza divina, esempi di alta manifattura artigianale.
La statua della Beata Vergine Addolorata accuratamente custodita nella chiesa fasanese omonima risale al 1776. La sobria bellezza che la contraddistingue ha acquisito rinnovato splendore grazie all'operato della restauratrice Gabriella Bozzi, intervenuta per recuperare il più possibile l'originalità dell'abito. L'esperta di materiali tessili e dipinti, autrice del restauro dell'unico quadro del Tintoretto presente in Puglia (conservato nella Pinacoteca di Bari), ha relazionato in merito ai lavori eseguiti.
«In laboratorio, abbiamo notato un precarissimo stato di conservazione dell'abito, causato principalmente dalla polvere incrostata – ha spiegato la dottoressa –. Le condizioni del manto erano di gran lunga peggiori. Il nostro intervento è consistito nella cucitura con sottili filamenti, nella pulitura e nel consolidamento dei fili dell'ordito. Tutto è stato eseguito a mano». Dopo aver dichiarato la su gioia nel consegnare alla popolazione fasanese la rinnovata veste della Madonna, la restauratrice ha ribadito alcune raccomandazioni: usare l'abito una sola volta durante l'anno, averne cura durante la processione, conservarlo al buio e non esporlo mai alla pioggia.
Chi avrà l'occasione di osservare dal vivo il simulacro dell'Addolorata, potrà ammirare anche un nuovo fazzoletto di pizzo, fatto ricamare a tombolo da una signora di Rutigliano, offerto da un giovane fasanese che preferisce rimanere anonimo.
di Angelica Sicilia
16/03/2013 alle 07:26:43
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