FASANOMUSICA
Sokolov: con il suo modo di suonare incanta ancora il Kennedy di Fasano
Nella serata di ieri venerdì 1 febbraio il concerto del pianista russo, Sokolov, per Fasanomusica: sei tanto attesi bis.
FASANO - Alle venti e quaranta circa, della sera del primo febbraio, il pubblico fa il suo ingresso in teatro. L'artista tanto atteso è uno dei più noti pianisti in circolazione: Grigorij Lipmanovič Sokolov. Quando le luci si abbassano e resta solo un occhio di bue a illuminare la scena, partono gli applausi e lui entra.
È un uomo composto, misurato nei gesti di saluto, indossa un frac e si accomoda in un lampo. Poi, suona.
La prima cosa che si capisce è che alcuni artisti hanno un dono davvero speciale: sprigionare grazia; e il più delle volte, coloro che riescono a fare ciò sono persone insospettabili, dotate di un aspetto mite o quasi in totale disaccordo (almeno in apparenza) con quanto hanno dentro. Grigorij Sokolov è uno di questi. Dall'aspetto decisamente simpatico, quasi buffo, magari un po' rotondo ma con garbo, come un personaggio di un quadro di Botero, dotato però – decisamente dotato – di un talento unico quando suona il pianoforte.
Solo per ricordare: di musicisti davvero bravi quest'anno, a Fasanomusica, ne sono passati diversi, ma questo russo corpulento, dall'eccentrico caschetto bianco di capelli, ancora una volta dimostra di possedere qualcosa di diverso. Difficile da decifrare con le parole cosa. Forse è semplice (si fa per dire) talento o più esattamente passione per quello che fa quando è di fronte al suo strumento. Comunque sia è chiaro che per lui è puro trasporto, quando toccando ascolta (e fa ascoltare) in una sinestesi di piacere.
Sokolov arriva, dunque, si siede e suona. Dal foltissimo repertorio tira fuori Schubert (4 improvvisi op. 90) e Beethoven (Sonata n.29 in si bemolle maggiore op.106), e quello che ne viene fuori è puro piacere. Per lui (e si vede) e per chi lo ascolta. In quarant'anni di carriera si è esibito con le maggiori orchestre di tutto il mondo e con più di duecento direttori, tra cui Valerij Gergiev, Neeme Järvi, Trevor Pinnock e Myung-Whun Chung, solo per citarne alcuni. Poi ad un tratto cambia registro e si dedica solo ai recital per pianoforte.
Nonostante i tantissimi impegni in tutto il mondo (e quarant'anni di carriera) a Fasanomusica ci torna volentieri e ogni volta con piacere, rendendo l'appuntamento assolutamente imperdibile.
di Alessandro Moscato
02/02/2013 alle 01:35:24
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