CLAMOROSA PROTESTA
Ex dipendenti Alba Nuova: catene e urla per ottenere un lavoro
Il gruppo di ex detenuti che questa mattina (4 settembre) ha inscenato la contestazione a Palazzo di Città chiede interventi politici
Gli ex detenuti incatenati
FASANO – Si sono incatenati al cancello d'ingresso di Palazzo di Città a Fasano. Questa la clamorosa protesta messa in atto questa mattina (martedì 4 settembre) da alcuni ex lavoratori della cooperativa sociale “Alba Nuova” rimasti senza lavoro dopo aver rifiutato la proposta della “Acquarius-B”, la nuova cooperativa al quale è stato affidato il servizio di manutenzione del verde pubblico sino al prossimo dicembre. Solo l'intervento dei Carabinieri e dei vigili urbani ha riportato dopo qualche ora la calma. Già nei giorni scorsi questo gruppo, composto da 18 ex detenuti, aveva preannunciato forme di protesta per sensibilizzare l'opinione pubblica verso la loro situazione. Secondo questi lavoratori anche la parte politica ha le sue colpe ed ecco il motivo per cui si è puntati al Municipio. Mentre due di loro si incatenavano all'ingresso gli altri urlavano a gran voce nell'androne per richiamare l'attenzione.
«Vogliamo lavorare – hanno dichiarato -. Le promesse che ci erano state fatte in campagna elettorale erano del tutto diverse. La cooperativa doveva continuare ad espletare il servizio con le quattro ore quotidiane di lavoro e invece ci ritroviamo per strada senza poter sfamare le nostre famiglie. Ci costringeranno nuovamente a delinquere dopo che per anni il nostro comportamento è stato esemplare». La disputa, infatti, è proprio sul numero di ore. La nuova cooperativa “Acquarius-B” ha inviato una raccomandata a tutti gli ex lavoratori della “Alba Nuova” in cui si invitavano gli stessi a presentarsi per firmare il nuovo contratto di lavoro “con la medesima qualifica e le medesime mansioni” che avevano con la cooperativa precedente. Ma nella lettera mancava un particolare importante. Le ore di lavoro non sarebbero state più quattro al giorno (in totale 20 ore settimanali per cinque giorni lavorativi per uno stipendio mensile di circa 460 euro) ma soltanto due (12 ore settimanali per tre giorni lavorativi per uno stipendio di 260 euro mensili) in quanto i soldi messi a disposizione dal Comune di Fasano non permettevano di più. Ecco quindi che molti lavoratori si sono rifiutati di sottoscrivere l'offerta.
Con il gruppo che protestava si è fermato a discutere l'assessore ai Lavori pubblici Donato Ammirabile. «Purtroppo la somma posta in bilancio per questo servizio non può essere ritoccata – ha spiegato Ammirabile -. Capisco le esigenze dei lavoratori ma anche quelle della cooperativa a cui è stato chiesto di andare avanti con il servizio sino a dicembre. Fino a quella data occorre pazientare. Poi ci saranno le nuove gare. Mi è stato chiesto di intercedere con la cooperativa per vagliare la situazione di chi non percepisce la disoccupazione e che quindi potrebbe fare qualche ora in più di lavoro. Ne parlerò con i responsabili dell'Acquarius-B e vedremo».
di Redazione
04/09/2012 alle 19:52:49
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