CULTURA & SPETTACOLO
Lo sport contro il nemico: Raoul Bova al Kennedy
Ieri 18 novembre si è aperta la stagione di prosa con la pièce “Il Nuotatore di Auschwitz”
Fasano - Un monologo, degli specchi, e sul palco Raoul Bova, illuminato a luci alterne: l'essenza per narrare la storia di chi l'essenza ha continuato a custodirla nonostante la barbarie.
Raoul Bova ha portato sul palco del Kennedy la vera storia del campione di nuoto Alfred Nakache, che si è affermato nello sport durante gli anni del nazismo. Con la regia di Luca De Bei, ieri 18 novembre ha preso avvio la stagione di prosa 2024/2025 dell'amministrazione comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese al Teatro Kennedy di Fasano.
Alfred Nakache ha vinto tutto, campionati europei e del mondo, ha partecipato alle Olimpiadi, rappresentando la Francia, nel 1936 e nel 1948. C'è, però, un unico e opprimente dettaglio: Nakache era ebreo. E a nulla sono valsi i suoi meriti sportivi; Nakache, insieme a sua moglie e alla sua piccola bambina, fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Raoul Bova, sul palco, nella penombra, racconta i giorni più terribili alla ricerca di un senso, di una dignità che lascia il segno sul corpo che, da essere atletico, diventa magro e irriconoscibile. Nella speranza di riabbracciare moglie e figlia, Nakache resiste, Auschwitz viene liberata dai russi, ma la donna e la bimba non ce la fanno: destinate da subito alle camere a gas.
In un ambiente che è il male Nakache riprende a vivere una normalità che ritrova nello sport, unico antidoto contro il nemico, la rabbia, il dolore.
In parallelo, nel lager di Auschwitz è deportato anche il dottor Viktor Frankl, ebreo austriaco, neuropsichiatra. Durante il monologo, Bova ha letto alcuni brani tratti dalla sua opera, Uno psicologo nei lager, che il medico iniziò a costruire proprio nel campo: i tedeschi bruciarono il manoscritto, ma Frankl si impegnò a ricordare giorno dopo giorno le parole prima lasciate su carta.
La stagione di prosa 2024/2025 si è aperta con uno spettacolo intenso, che ha portato sul palco del Kennedy una riflessione potente. Lo sport nobilita l'uomo, lo sport rende uguali e persegue pace e giustizia.
Sulla scena un Raoul Bova visibilmente emozionato; a fine spettacolo l'attore ha sottolineato il suo legame con Fasano e, commosso, ha espresso il suo coinvolgimento emotivo nella storia di un nuotatore, narrata in una città nel cui mare Bova ha nuotato parecchio.
Il prossimo appuntamento con la stagione di prosa è per il 21 novembre, ore 20:30, con Testimone d'accusa al Teatro Kennedy di Fasano.
di Sara Altamura
19/11/2024 alle 08:36:54
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