Al Minareto, i Turchi sono stati nuovamente respinti dai fasanesi

Fasano – Lo scorso giovedì 27 giugno nella suggestiva location del Minareto, alla Selva di Fasano, si è svolta la rappresentazione teatrale «La vittoria sui turchi», cantata scenica per soli, cori, strumenti e voci recitanti, diventata ormai un appuntamento tradizionale che sancisce la chiusura dei festeggiamenti dei Santi Patroni.

La “cantata”, anche quest'anno magistralmente organizzata dal GAT “Peppino Mancini” in co-produzione con il Comitato Giugno Fasanese e con il patrocinio del Comune di Fasano, continua ad affascinare e coinvolgere il pubblico, che anche in questa edizione ha garantito il suo supporto con un “tutto esaurito”.

L'opera teatrale ha visto in scena i tanti figuranti che hanno calcato il palco e non solo di Villa Damaso Bianchi, sapientemente ed estrosamente guidati dal regista Pasquale Nessa, sulle musiche composte dal maestro Antonio Vinci e dalla penna dell'autrice del libretto Maria Teresa Marasco, rievocando la celebre notte del 2 giugno 1678 quando i fasanesi riuscirono a scacciare l'invasione turca grazie al provvidenziale aiuto della Madonna del Pozzo e di San Giovanni Battista.

L'adattamento teatrale del testo, liberamente ispirato all'omonimo libro di Paolo Magno, ha visto come figure narratrici quattro giovani amici fasanesi, Lucio, Fausto, Peppino e Margherita che partendo da un sogno di Lucio, narrano le gesta del popolo fasanese nel 1678 contro l'assalto dei saraceni.

Oltre alla pregevole interpretazione degli attori del GAT "Peppino Mancini", della Compagnia Teatrale "Le Quinte", di “Menti Ardenti” e de “La Scamiciata”, e le note vocali del Coro "La Sonora Alternanza" diretto dal maestro Angelo De Leonardis, particolarmente riuscita è stata la parte musicale realizzata dal Concerto bandistico "Ignazio Ciaia" con le composizioni musicali trascritte e arrangiate dal maestro Silvestro Sabatelli e la direzione del maestro Caterina Santoro, oltre alle coreografie del balletto dell'A.S.D. "Degas" dirette da Francesca Sibilio.