TEATRO DI COMUNITà - MULAB
“Canto errante di un uomo flessibile” al MuLab per la rassegna del Teatro di Comunità
Ieri 5 maggio è andato in scena il penultimo spettacolo del calendario culturale al Museo Laboratorio di Pezze di Greco
Pezze di Greco - «L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro»: il primo articolo della Costituzione italiana non lascia spazio alle interpretazioni. La nostra Repubblica ha nel lavoro la sua fiamma primitiva. Eppure, il lavoro – soprattutto nei recenti tempi – è faticoso da trovare e da mantenere.
Canto errante di un uomo flessibile, penultimo spettacolo della rassegna culturale del Teatro di Comunità al Museo Laboratorio di Arte Contadina di Pezze di Greco, ha donato al ricco e affezionato pubblico una riflessione divertente sulle difficoltà dell'inserimento nel mondo del lavoro, ieri 5 maggio, qualche giorno dopo la Festa dei Lavoratori.
Su testo del drammaturgo tarantino Tommaso Urselli, lo spettacolo ha narrato le vicende di vita di Mimmo Stimolo, un giovane che vive di una casa di 18,02 m2, pericolante ma essenziale in cui il proprietario gli ha impedito di far entrare donne. Stimolo è un ragazzo dal buon cuore, ma senza una reale aspirazione lavorativa: per campare, svolge diversi mestieri – accompagna una ragazza disabile a prendere il gelato, consegna delle cassette su commissione, fa il manichino in una vetrina di un negozio.
L'opera riflette, con ironia amara, sulla difficoltà moderna della ricerca di un lavoro stabile, ben pagato ed etico. Il giovane Stimolo, infatti, vive soprannominato “Duttilio”, a indicare la necessaria flessibilità del lavoratore contemporaneo, a cui la società chiede di essere flessibile, chiede di adattarsi.
Ad essere affrontato è stato anche il tema degli infortuni sul lavoro, di assoluta attualità. “Duttilio”, infatti, dopo una telefonata da parte dei genitori rompe la vetrina dietro cui lavorava e, una volta in ospedale, dialoga con altri lavoratori che hanno subito sorte analoga. Dopo la guarigione, il giovane sceglie di cantare nella metropolitana, arte che aveva appreso nell'ashram di Cisternino. La narrazione, a tal proposito, ambienta la ricerca di Stimolo anche nel luogo spirituale creato da Babaji che si trova appunto a Cisternino: qui il giovane apprende l'importanza della pace dell'animo e, soprattutto, il canto, arma contro i pensieri intrusivi.
Scritto nel 2006 e insignito del Premio Fersen dello stesso anno, la trasposizione di Canto errante di un uomo flessibile, portata in scena dalle compagnie Teatro Folletti e Folli e Teatro dell'Altopiano, è la prima e unica a essere stata prodotta per il teatro. Sul palco hanno recitato Giuseppe Nacci (Mimmo Stimolo), Antonella Colucci e Dario Lacitignola, anche regista; tecnico luci e audio Onofrio Fortunato. Presente tra il pubblico anche l'Assessore alla cultura di Fasano, Cinzia Caroli.
Il prossimo e ultimo appuntamento della rassegna di Teatro di Comunità al Museo Laboratorio di Arte Contadina di Pezze di Greco è per il 19 maggio con La bella e la bestia, produzione del Teatro dell'Altopiano e regia di Carlo Formigoni.
di Sara Altamura
06/05/2024 alle 08:40:21
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