TEATRO PUBBLICO PUGLIESE
Con “Caravaggio” si è chiusa la stagione di prosa
Ieri 3 maggio al Teatro Sociale è andato in scena uno spettacolo audace in cui Luigi D’Elia ha interpretato un monologo complesso sullo scandaloso pittore seicentesco
Fasano - Da bambino diceva di voler fare il “pittore errante”. A dodici anni entra in una bottega nella piccola Caravaggio, vicino a una Milano governata dal cardinale Borromeo. È il Seicento, secolo di dominio ecclesiastico, secolo in cui la Chiesa cerca di riaffermare il suo potere sul mondo occidentale con l'Arte.
È questo il contesto storico in cui la vita scandalosa di Michelangelo Merisi da Caravaggio si dipana, sotto l'egida di cardinali e privati cittadini che tentano di rendere meno oscena l'Arte di un genio tormentato. Con Caravaggio. Di chiaro e di oscuro, andato in scena ieri 3 maggio al Teatro Sociale di Fasano, si è chiusa la stagione di prosa organizzata dall'amministrazione comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Una platea gremita ha accolto un monologo decisamente complesso, che ha messo a dura prova voce e corpo di Luigi D'Elia.
In una scenografia che ha omaggiato i drappeggi delle vesti dei quadri del Caravaggio, l'attore mesagnese ha narrato la genesi dell'arte del maestro della luce iniziando dall'infanzia di un dodicenne che della vita, fino a quel momento, ha visto solo dolore: la peste ha ucciso suo padre, ma lui – in mezzo ai cadaveri – vuole solo dipingere. E quando una nobildonna gli chiede cosa vuole fare da grande, risponde convinto “il pittore errante”. E ci riesce: Caravaggio, nella sua breve vita, si sposta per l'Italia, incapace di mettere radici. Giunge a Roma venticinquenne e ciò che riesce a rappresentare sono solo cesti di frutta e verdura. Ben presto, però, la sua arte non passa inosservata e arrivano le grandi commissioni: santi, madonne, Cristo. Sintetizzata in tal modo, sembrerebbe la “classica” storia di un'artista seicentesco: ma Michelangelo Merisi da Caravaggio è l'uomo dello scandalo. Innumerevoli sono le volte in cui viene arrestato, altrettante quelle in cui la sua ira vien fuori. E poi, i suoi quadri: sulla tela dipinge prostitute, uomini di strada, vecchie, ragazzi di vita, con le unghie sporche, le rughe, i seni prorompenti. Caravaggio ha dipinto i poveri, gli emarginati, coloro che la vita ha travolto.
Il testo portato in scena, scritto da Francesco Niccolini con regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi e disegno luci di Francesco Dignitoso, ha messo a dura prova Luigi D'Elia: tra difficoltà vocali e mnemoniche, l'attore è riuscito a ripercorrere la travagliata vita di Caravaggio e soprattutto le sue opere con grande abilità. La scandalosa vita di un genio è stata portata in scena in modo altrettanto scandaloso, in una rappresentazione che ha tenuto alto il ritmo e ha permesso al pubblico di entrare nella vita del pittore errante. Gli spettatori, infatti, l'hanno elogiato con una lunga standing ovation.
Caravaggio. Di chiaro e di oscuro ha chiuso la stagione di prosa dell'amministrazione comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Per tirare le somme, il cartellone anche quest'anno si è confermato essere vincente, con una buona risposta dal pubblico. Come sempre, il tratto caratteristico della scelta degli spettacoli è stata la varietà: dalla commedia al dramma alla danza la rassegna ha accontentato ogni tipo di spettatore. Buona anche la prima prova di una rassegna parallela di stampo civile al Teatro Sociale.
di Sara Altamura
04/05/2024 alle 09:02:41
Leggi anche:
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela