CULTURA & SPETTACOLO
Di scena a Fasano: con lo spettacolo “Diecigiugno ventiquattro” la storia a teatro
La rappresentazione in concorso della compagnia teatrale “Le colonne” ha trasformato in spettacolo teatrale la scomoda storia del socialismo italiano che portò alla scomparsa di Giacomo Matteotti
fotoservizio Riccardo Di Biase
Fasano – Ieri, sabato 4 novembre è andato in scena il terzo spettacolo in concorso alla XIV edizione del festival nazionale di teatro amatoriale “Di scena a Fasano”: “Diecigiugnoventiquattro” di Giancarlo Loffarelli e la compagnia teatrale “Le colonne” di Sezze (Latina).
Uno spettacolo che porta nella delicata sfera teatrale i tremendi accadimenti storici tra aprile 1924 e gennaio 1925: il discorso pronunciato in parlamento da Giacomo Matteotti, la sua misteriosa scomparsa e l'ammissione di colpe da parte del Duce.
Fatti storici che tutti abbiamo studiato a scuola ma che non erano mai resi testo teatrale, magistralmente scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Loffarelli: gli ultimi scampoli di opposizione al regime fascista che aveva dominato le elezioni ed era salito al potere.
L'ambiente scenografico è scarno ma denso di significato: la casa romana di Giacomo Matteotti e sua moglie Velia Titta, poetessa che aveva rinunciato ai suoi sogni per seguire la carriera politica del marito. Un luogo senza spazio e tempo che consente di ripercorrere gli ultimi mesi di vita e post sequestro di Giacomo Matteotti, comprendendo ciò che ha portato gli squadristi fascisti a temere la figura del segretario del partito socialista italiano. Una scrittura teatrale densa di significato dove la narrazione è una sovrapposizione di eventi pre e post il 10 giugno 1924, giorno in cui Giacomo Matteotti scomparve e Giuseppe Modigliani e Filippo Turati lo cercavano invano. La voce narrante e sguardo sul mondo attuale è il punto di vista della domestica di casa Matteotti, unico personaggio inventato, Anna che guida la narrazione mettendo in luce eventi che non si svolgono sulla scena.
Una scrittura teatrale di peso e che porta il teatro storico e di parola in una dimensione storica e di eventi vicini ma ormai quasi dimenticati, in un momento storico attuale in cui si vive di assoluta incertezza politica e si pensa più a comparire sui social che a difendere gli ideali di democrazia che fondano gli organi istituzionali eletti dal popolo italiano.
Prossimo appuntamento è per sabato 11 novembre con “Killer” di Aldo Nicolaj e la compagnia “Teatro di Sabbia” di Vicenza. Apertura porte ore 20:30, sipario ore 21 al Teatro Sociale.
di Marica Mastrangelo
05/11/2023 alle 10:11:19
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