La rassegna di poesie “L’antico richiamo” chiude la stagione di Fasanomusica

Fasano - La quarantesima stagione concertistica di Fasanomusica si chiude con la terza edizione della rassegna di poesia L'antico richiamo, nei primi giorni di settembre presso il Parco rupestre di Lama d'Antico. La rassegna, con la direzione artistica del poeta altamurano Bartolomeo Smaldone, si avvarrà anche della collaborazione del­l'autrice televisiva, conduttrice e scrit­trice Sonia Raule che presenterà ogni serata. Obiettivo della rassegna è quello di dare voce all'arte poetica con spettacoli unici che congiungono i componimenti poetici contemporanei con la musica e la recitazione, omaggiando le grandi voci della poesia italiana del Novecento. «La quarantesima edizione di Fasanomusica si chiude nei primi tre giorni di settembre con la nuova edizione del festival L'antico richiamo – ha dichiarato a Osservatorio Emma Castellaneta –. L'edizione numero tre sarà sempre coordinata dall'ideatore del format, il poeta altamurano Bartolomeo Smaldone, con il gentile contributo della produttrice televisiva Sonia Raule. Per questa edizione siamo entusiasti di avere la più importante voce della poesia italiana contemporanea Mariangela Gualtieri. È un dono la sua presenza nella nostra stagione concertistica, un gioiello che suggella l'impegno e la dedizione con i quali ogni anno l'associazione Fasanomusica opera per la divulgazione della cultura musicale, soprattutto nei confronti dei giovani».

Venerdì 1° settembre, la prima sera della rassegna sarà dedicata al poeta che ha realizzato un connubio tra poesia e prosa, Vincenzo Cardarelli. Il suo linguaggio è lineare, quasi al di fuori dal tem­po, e affonda le salde radici nella lingua dei classici, recuperando nei contenuti la sua lezione più profonda, quando parla delle stagioni, della natura e dell'amore. La lettura di alcune poesie scelte di Cardarelli sarà affidata all'interpretazione dell'attore Loris Leoci, mentre la raffinata e intensa pianista e compositrice Daniela Mastrandrea esprimerà con un accompagnamento musicale le sensazioni suscitate dalla lettura delle poesie.

La seconda serata, sabato 2 settembre, vedrà protagonista il noto poeta Bar­tolomeo Smaldone, con una sua composizione teatrale-poetica dal titolo Plenitudo temporis, nel quale sarà accompagnato dalla violinista Anna Dibattista e dal violoncellista Marcello Forte.

«Lo spettacolo Plenitudo temporis è la celebrazione di un rituale attraverso il quale un padre e una madre – dichiara il direttore artistico della rassegna Bartolomeo Smaldone –, sopravvissuti al loro figlio, si ricongiungono a lui per il tramite del suo spirito trasmutato in versi, in un momento che sancisce eternamente e indissolubilmente la loro comunione. Il poema, dall'andamento lirico e narrativo al contempo, è la risposta ad una esigenza corale di canto che emerge dalle profondità abissali degli inferi per elevarsi sino ai vertici delle sfere celesti, come un albero del mondo che sostiene i cieli e li collega, attraverso rami e radici, con la terra e il sottosuolo».

La poetessa Mariangela Gualtieri, originaria di Cesena, tra le voci poetiche più apprezzate della scena contemporanea, concluderà la terza serata della rassegna, domenica 3 settembre, con il per­sonale rito sonoro dal titolo Cattura del soffio.

«C'è fame di parole che dicano ciò di cui più ci importa – ha dichiarato la Gualtieri –. E ciò di cui davvero ci importa non è cambiato nei secoli, è sempre l'amore, è il dolore, il mistero indicibile, i bambini, la morte, i fiori, le nuvole, ciò che non muta in questo universo singolare. C'è desiderio di dire grazie, di dire perdonate, di dire noi, tu, aver cura, albero, bosco, amore mio, i morti, la specie... Io metterò lì tutte queste amate parole che adesso vibrano fortissimo, e nel verso mostrano il loro tremare, l'essere in pericolo dentro la povera, logora lingua corrente. E dentro il pericolo lo sprigionarsi in questo tempo di una bellezza di cui forse mai, tutti insieme, ci eravamo accorti. Questo è Cattura del soffio, il soffio che ci tiene in vita e che la fa così delicata e amabile».