Il teatro coinvolgente secondo i ragazzi del Liceo «da Vinci»

Fasano – Il teatro è il luogo che ci insegna come le differenze possano convivere e diventare una risorsa preziosa. E, come ogni anno, gli alunni dell'IISS Leonardo da Vinci, supportati dalla dirigente scolastica Maria Stella Carparelli, ispirati dal loro animo creativo, ci hanno raccontato un insieme di storie di ragazzi “speciali”. “La poesia dell'incontro. Intrecci di-versi speciali” è il titolo dello spettacolo di quest'anno, che si terrà presso il Teatro Sociale i 7, 8 e 9 giugno. Questi saranno pomeriggi caratterizzati da musica che incontra recitazione che incontra danza. Ragazzi pieni di talento che vogliono dimostrare la loro capacità di far vivere fisicamente le loro idee e le loro storie e trasmettere le loro emozioni agli spettatori in sala. Il tutto ovviamente coordinato dai due docenti, il prof Michele Iacovazzi e la proff.ssa Mina Corelli, con le coreografie della maestra Enza Consoli.

Sul palco, le difficoltà fisiche, sociali, culturali o psichiche diventano un'occasione per esprimersi in modo originale e creativo e per sentirsi tutti accolti e apprezzati solamente per essere sé stessi. Per questo, durante il corso dello spettacolo, i ragazzi diversamente abili sono diventati finalmente i protagonisti e hanno potuto cantare, ballare e recitare, anche grazie all'ausilio degli insegnanti di sostegno. In questo modo, i ragazzi diversamente abili sono emersi e si sono fatti strada nel mondo del teatro dimostrando di essere persone talentuose, sfoggiando i loro sorrisi e la loro vivacità che permette loro di eliminare tutti gli stereotipi costruiti nel corso del tempo a causa della disinformazione e della “paura” nei confronti di questo argomento sensibili.

Ed è proprio questo uno dei messaggi che trasmette questo spettacolo. Attraverso le testimonianze storiche che però non vengono raccontate sui libri di scuola di personaggi importanti, come il figlio segreto con la sindrome di down del celebre scrittore Arthur Miller o del figlio chiuso in un istituto dello scienziato ideatore della bomba atomica Albert Einstein, i ragazzi hanno ricostruito e studiato il percorso che ha diretto l'uomo alla consapevolezza di questo argomento così delicato. Dal popolo Spartano che gettava dal Monte Taigeto i “bambini deformi”, alla lobotomia praticata e dalla sorella del presidente assassinato degli USA John Kennedy, Rosemary fino a i tempi contemporanei, notiamo come la mente sia cambiata e debba ancora comunque progredire. 

Ragazzi speciali, tuttavia, sono anche coloro che ogni giorno affrontano ostacoli insidiosi, combattono contro mostri che appaiono insormontabili e fanno di tutto pur di riuscire a scappare in un luogo di speranza. Così, i liceali hanno scelto di diffondere storie di chi è afflitto da malattie psichiche, di chi ha difficoltà nel venire accettato in un gruppo e di chi cerca solo un posto migliore in cui vivere in modo da ottenere il massimo coinvolgimento emotivo da parte del pubblico. Inoltre, divulgando i racconti di queste persone, gli studenti hanno formato una coscienza anche per quanto riguarda temi che sono perlopiù attuali e sorprendentemente troppo presenti nella vita degli adolescenti. 

Dominano la scena le farfalle simbolo “dell'anima, l'essenza più intima di noi, che fatichiamo a farvi vedere. Simbolo di metamorfosi e faticate voi a non riconoscere i nostri cambiamenti. Simbolo di rinascita dalle nostre fragilità e inquietudini […]” scrivono gli studenti. Ed è forse proprio questo il fine che si pone questo laboratorio teatrale: quello di una liberazione dalle grinfie delle proprie ansie per dare spazio a valori come l'amicizia, l'unione e la solidarietà che tutti i partecipanti hanno potuto sperimentare.

Rebecca Sasso