CULTURA & SPETTACOLO
Lo stato delle cose: ritratto degli eroi di via Fani
Lo spettacolo dell’associazione SenzaConfine liberamente tratto dal libro di Filippo Boni ha brillantemente debuttato ieri in un gremito Teatro Sociale
Fasano - Non era facile parlare dei tragici eventi accaduti la mattina del 16 marzo 1978, ma in con una rappresentazione teatrale ci sono riusciti benissimo. Lo spettacolo “Lo Stato delle cose” dell'associazione SenzaConfine in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, ha debuttato ieri, giovedì 16 marzo, al Teatro Sociale. Lo spettacolo è l'adattamento teatrale del libro “Gli eroi di via Fani” di Filippo Boni (Longanesi) in cui si accende un faro sui cinque agenti di scorta del presidente Aldo Moro che furono trucidati nell'infame agguato delle Brigate Rosse. La storia di quella mattina, che ha cambiato l'Italia, come la si conosce: in via Fani a Roma, la scorta del presidente Aldo Moro, composta due carabinieri e tre poliziotti Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, persero la vita mentre il presidente della DC, venne rapito, dando il via ai cinquantacinque giorni che scossero l'Italia.
Sui cinque agenti di scorta si scrisse e disse di tutto nei giorni successivi ma, ahimè come costante in Italia, caddero pian piano nel dimenticatoio, mentre coloro che hanno perpetuato tale atto attualmente sono liberi, e si vivono la loro “seconda occasione”.
La rappresentazione teatrale ripercorre le vite di questi cinque eroi silenti: essendo la scorta di Moro, erano consapevoli di avere il destino segnato, e sul palcoscenico del Teatro Sociale, Federico Vigorito e David Marzi, con accompagnamento musicale di Miriam Neglia, hanno dato voce a alle loro storie, di uomini, padri, mariti, figli, fidanzati e fratelli.
Non si è trattato di una rappresentazione teatrale in senso lato ma di teatro verità, a tratti di denuncia, per coloro che sono stati dimenticati. Le loro vite, i loro sogni, i loro desideri, hanno ripreso vita sul palcoscenico. Il filo rosso che unisce i protagonisti e l'autore del libro Filippo Boni è stato reso ancora più evidente nella resa teatrale. Lo spettacolo ha dato vita ad uno dei tanti compiti del teatro: rendere memoria!
Nella prefazione del libro Mario Calabresi cita «Quando chiuderete le pagine di questo libro potrete dire di conoscerli, quei cinque uomini cammineranno con voi e non potrete più dimenticarli. È questo il compito della memoria, restituire alla comunità il valore di una vita e la forza di un esempio» ed è con gli stessi sentimenti che si è andati via da teatro ieri sera: conoscendo un po' meglio i cinque eroi di via Fani.
Presente in sala l'autore Filippo Boni assieme ai familiari di Francesco Zizzi, vicebrigadiere fasanese della Polizia di Stato, al suo primo giorno da membro della scorta di Aldo Moro, che perse la vita nell'agguato. Boni, visibilmente emozionato a fine spettacolo, ha ringraziato gli autori e gli attori di SenzaConfine per il lavoro di trasposizione teatrale.
Presenti anche il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria e l'assessore alla Cultura Cinzia Caroli, a testimoniare l'appartenenza dello spettacolo al Progetto Legalità, fortemente voluto dall'amministrazione comunale, rivolto ai ragazzi, con matinée per le scuole, spettacoli serali, presentazioni di libri e incontri con gli autori.
Oggi lo spettacolo sarà replicato in due matinée per le scuole. Una grande occasione per informare e formare le nuove generazioni attraverso la storia contemporanea.
La scenografia è ben curata, con essenziali oggetti di scena, che rappresentavano l'Italia e i cinque agenti della scorta di Moro. Intensi e molto bravi nell'interpretazione Marzi e Vigorito; curato e molto attuale l'accampamento musicale a cura di Miriam Neglia.
di Marica Mastrangelo
17/03/2023 alle 07:18:42
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