CULTURA & SPETTACOLO
L’Inner Wheel e Santa Fizzarotti Selvaggi dialogano su pregiudizi e stereotipi
Lo scorso martedì 7 febbraio, nella sala di rappresentanza di Palazzo di Città si è svolto l'incontro dell'Inner Wheel con la dot.ssa Santa Fizzarotti Selvaggi
Fasano - Per definizione il pregiudizio è “opinione concepita prima di avere esatta conoscenza dei fatti, o anche accettata senza critica dalla tradizione comune, capace pertanto di ostacolare il retto giudizio intorno a qualche cosa” (Treccani). E la cronaca conferma quanto noi umani del ventunesimo secolo siamo ancora portatori tenaci. Dimentichi degli antenati illuministi che ben cinquecento anni fa si proposero di lottare contro l'ignoranza i pregiudizi, le superstizioni con un'arma nuova, non cruenta: la ragione, ovvero la luce che illumina le menti, libera le opinioni, rinnova i costumi.
Innegabili i progressi raggiunti in tanti campi, ma ancora – spesso – la ragione non è metro di giudizio tanto che non siamo usciti dallo stato di minorità, di memoria kantiana.
Considerando i miti imperanti (ricchezza, potere, apparenza, giovinezza, individualismo) ci accorgiamo che molti valori, nella nostra supertecnologica società, sono disattesi: onestà, giustizia, parsimonia, solidarietà, rispetto verso l'altro. E serpeggiano trasversalmente stereotipi e pregiudizi con il carico di scherno e disprezzo.
Parlarne pubblicamente, analizzarli, rendere consapevoli della minaccia che incombe sul nostro quotidiano e sul futuro, è quanto ha realizzato l'Inner Wheel di Fasano, presieduta da Rosalba Manfredi, in un pubblico incontro (martedì 7 febbraio u.s.) presso la Sala di Rappresentanza del Palazzo di città.
Alla dott.ssa Santa Fizzarotti Selvaggi, ben conosciuta qui a Fasano, il compito di “illuminarci”. E coinvolgerci.
Le attese non sono state disattese. Filo rosso del suo reazionare la poliedrica personalità e i tanti interessi che spaziano dalla psicanalisi alla musica, dalla poesia alla pittura e altro ancora.
All'iniziale domanda, rivolta dalla presidente sulle motivazioni del titolo scelto e proposto: “ Il posto del cuore tra stereotipi e pregiudizi” la risposta ha subito veicolato la mancanza di paletti che sarebbe stato l'elemento connotante il suo conversare.
“Sembra che nella nostra società liquida – ha esordito – il cuore si sia anestetizzato… i media e le grandi famiglie che governano il mondo hanno messo in congelatore l' emozione, madre del pensiero. Ne conseguono: rigidità mentale, prevalere degli stereotipi, sospensione del giudizio, nullità del dialogo”. Ed ancora: “Noi viviamo in un labirinto di specchi. Ci disorientiamo e ci perdiamo. Non riconosciamo più noi stessi non riconosciamo l'altro. L'homo sentiens è sacrificato. Il visuale ci domina, ci acceca, la percezione si omologa e ragioniamo per stereotipi”.
In modo affrettato e inconsapevole ci si pone di fronte a una persona, un evento, un fenomeno, si decide a priori in quale categoria far rientrare l'uno o l'altra. Così di epoca in epoca, di generazione in generazione.
Esempio chiarente per la Fizzarotti Selvaggi il personaggio Medea. Per secoli stereotipo della madre omicida, ostinatamente avallato da letterati. Servendosi della propria intelligenza e scevri da preconcetti, in un percorso di scavo interiore, alcuni studiosi hanno individuato le profonde motivazioni del tragico gesto di Medea. Non ricatto a Giasone per il suo tradimento, ma sconfinato amore per figli: privarli della vita e non farli cadere in mano nemica.
Va da sé che sono scaturite riflessioni sull'oggi, sul mondo mediatico in cui siamo immersi e soggiogati, sul percorso formativo ascrivibile alla scuola. Con l'esortazione ai tanti giovani studenti presenti a maturare libertà di pensiero e spirito critico.
Ed ecco animarsi la platea: gli interventi, numerosi, hanno toccato tematiche diverse quali il senso del vivere, l'omologazione, il razzismo, la diversità di genere, il rapporto interpersonale.
“Se non siamo isole, ma parte di continente”, ha valenza l'esortazione conclusiva della relatrice: “l'incontrarsi”. Incontrarsi e conoscersi è nascere a sé stessi con occhi e sentire diversi”.
Condivisibile specie se ciò avesse il potere di ridimensionare la povertà di spirito e la ristrettezza mentale di … non pochi.
di Redazione
13/02/2023 alle 06:30:20
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