STORIA PATRIA
Il prof. Pinto ha raccontato il Mezzogiorno napoleonico a Palazzo di Città
Ieri 7 ottobre si è tenuto un incontro organizzato dalla sezione 'G. Marangelli' della Società di Storia Patria a cui hanno preso parte molti liceali
Fasano - Nei salotti televisivi, nelle radio e nei luoghi della politica c'è chi sostiene che la scuola debba essere riformata per spingerla ancora di più verso il mondo del lavoro, riducendo al minimo le ore di materie definite “inutili”. Tra queste, la Storia. Per combattere tale deriva di pensiero, per fortuna, esistono associazioni come la Società di Storia Patria che, grazie alle sue iniziative, mantiene viva la riflessione storica sulla realtà.
A questo scopo mirano gli appuntamenti che la sezione “G. Marangelli” di Fasano, presieduta dalla prof.ssa Maria De Mola, terrà nel mese di ottobre in omaggio al patriota e poeta fasanese Ignazio Ciaia. Il calendario è partito ieri, 7 ottobre, nella Sala di Rappresentanza del Palazzo di Città con un incontro tenuto dal prof. Carmine Pinto, attualmente ordinario di Storia contemporanea all'Università di Salerno.
Il tema, sviscerato approfonditamente nel volume La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870, edito nel 2019, per le Edizioni Laterza, ha ruotato intorno a quello che è il nocciolo primitivo della questione meridionale: la nascita dei partiti rivoluzionario e reazionario del Regno di Napoli e la costituzione della Repubblica partenopea del 1799. Davanti a una platea folta e piena di studenti liceali, nonché docenti, il prof. Pinto ha brillantemente rapito l'attenzione delucidando dapprima il panorama storico nel quale si inseriva il Regno di Napoli nella seconda metà del Settecento, spesso erroneamente esaltato per la sua falsa avanguardia. Il Mezzogiorno, infatti, arrivava alla fine del Secolo dei Lumi ancorato al passato del feudalesimo e della divinizzazione del potere. Con la costituzione del partito napoleonico, quello rivoluzionario, si squarcia il passato divino e si inizia la vera rivoluzione che porterà il Mezzogiorno a meritarsi un posto nel “mondo atlantico”, sebbene continuerà a portare strascichi del passato riscontrabili in fenomeni come il brigantaggio.
Ad aprire il dibattito e la lectio magistralis è stata la prof.ssa Maria De Mola, presidente della sezione fasanese di Storia Patria, che – dopo aver presentato l'illustre ospite – ha sentitamente ringraziato gli studenti e i docenti che hanno riempito la Sala di Rappresentanza. Cinzia Caroli, assessore alla Cultura, ha invece portato rappresentato l'amministrazione comunale, confermando il sostegno e il grazie di quest'ultima ad attività culturali come questa.
di Sara Altamura
08/10/2022 alle 09:09:04
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