VANTO CITTADINO
Ad Annalisa Ferrarini la 16esima edizione del Premio internazionale di canto lirico 'Valerio Gentile'
Alla manifestazione, contrassegnata dall'altissimo livello dei finalisti, ha partecipato, come presidente di giuria, il grande maestro ungherese Jamos Acs
I primi tre classificati con i coniugi Gentile
FASANO – Valerio Gentile amava tutto quello che significava cultura, Aveva imparato ad apprezzarla grazie a papà Nicola e mamma Antonietta. Disegnava e scriveva. Lo ha fatto, però, per pochi anni. Aveva solo 17 anni, Valerio, quando una mano (o mani) assassina lo strappò all'affetto dei suoi cari e dei suoi tanti amici. Era il 14 marzo 1993. Un omicidio che, almeno fino a oggi, non registra colpevoli. Sono passati 19 anni da quel tragico giorno ma il giovane Valerio continua a vivere grazie alla costanza della sua famiglia che in suo ricordo organizza da 15 anni un premio letterario e da 16 un premio internazionale di canto. Quest'ultimo, poi, ha una particolarità. La serata conclusiva si tiene il giorno del compleanno di Valerio, il 9 dicembre.
E così anche ieri (domenica 9 dicembre) il rituale si è ripetuto nella splendida e accogliente chiesa del Purgatorio dove si sono esibiti i sei finalisti davanti ad una giuria di altissima qualità. A presiederla il maestro ungherese Jamos Acs che per anni ha diretto i tre tenori per eccellenza: Luciano Pavarotti, Placido Domingo e José Carreras. Insieme a questo mostro sacro anche Sara Allegretta Carmela Apollonio, Paola Romanò e la direttrice artistica del premio Nicla Sciangalepore. «Sono anni che presiedo e partecipo a concorsi – ha tenuto a precisare Acs al termine della serata . ma una giuria così qualificata non l'avevo mai incontrata. Questi maestri, oltre che insegnarla, vivono la musica». Dopo l'introduzione di Margherita Latorre e il saluto di Nicola Gentile e dell'assessore regionale Fabiano Amati spazio, come detto, ai sei finalisti selezionati nella stessa mattinata.
A vincere la 16esima edizione del premio internazionale di canto lirico “Valerio Gentile” è stata il soprano Annalisa Ferrarini di Reggio Emilia che ha proposto “Mesiku na nebi” (da “Rusalka” di Antonin Dvorak) e “Meine lippen sic kuessen so heiss” (da “Giuditta” di Franz Lehar). Un'affermazione, anche se il livello era altissimo, che ha trovato anche il consenso del pubblico che ha applaudito la giovane artista che unisce alle sue eccezionali doti vocali anche una espressione mimica e armonia di movimenti che non sono passate inosservate. Al secondo posto si è classificato il baritono Lee Hun Hee, di origini coreane ma residente a Milano, che ha cantato “Net, tolka tot ktoznal” di Petr Illyich Tchaicovsky e “Nemico della patria” (da “Andrea Chenier” di Umberto Giordano). Al terzo posto la mezzosoprano pugliese (da Martano di Lecce) Marzia Marzo che ha invece offerto al pubblico “Beau soir” di Claude Debussy e “Tanti affetti… Fra il padre” (da “La donna del lago” di Gioacchino Rossini).
Al primo classificato è andata una borsa di studio dal valore di 1500 euro, al secondo di 1000 euro e al terzo di 500 euro. Gli altri finalisti sono stati il napoletano Mariano Buccino, la salernitana Annalisa D'Agosto e la materana Maria Chiara Scarale. In attesa delle decisioni della giuria c'è stato spazio anche per la “Sonata per violino e pianoforte Op. 108” proposta dalla pianista Simona Gialluisi e dalla violinista Giuseppina Greco.
di Alfonso Spagnulo
10/12/2012 alle 04:42:23
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