CULTURA E SPETTACOLO
Annalisa Cervellera debutta in 'Malala'
Domani sera, al teatro Kopò di Roma, debutta la giovane fasanese nello spettacolo prodotto dall'associazione SenzaConfine
Fasano - La giovane fasanese Annalisa Cervellera debutta nel monologo "Malala - L'istruzione. Le donne. La libertà" in una anteprima assoluta al Teatro Kopò di Roma domani 18 settembre ore 18.
Lo spettacolo, prodotto dall'associazione SenzaConfine, per la regia di Teresa Cecere, consulenza musicale di Miriam Neglia e acting coach David Marzi avrà una seconda anteprima, mercoledì 21 settembre alle ore 21 presso Ospedaletto a Martina Franca.
Il debutto ufficiale è previsto sabato 24 settembre, ore 20, presso la Fabbrica della Candele a Forlì per la finale nazionale Festival Essenza di Prodigi.
La storia, raccontata sottoforma di monologo di narrazione, è quella di Malala Yousafzai, attivista pakistana, e della sua lotta per la libertà e per l'istruzione femminile.
Breve sinossi dello spettacolo: Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. Giornata d'esami, scuola è finita. Malala e le sue compagne sono sul vecchio autobus che le riporterà a casa ma all'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere. Nel 2014 è diventata la più giovane vincitrice di sempre del Nobel per la Pace.
Note della Regia: Lo spettacolo vuole ripercorrere alcuni eventi salienti della vita di Malala Yousafzai, per accompagnare il pubblico, tenendolo quasi per mano, alla consapevolezza di quanto ognuno di noi possa essere artefice di un cambiamento importante per rendere il mondo migliore. La storia di questa ragazzina di quindici anni spiazza. Per il suo coraggio. La sua caparbietà. La sua sicurezza nell'affermare l'importanza della cultura come strumento potente di cittadinanza attiva e al tempo stesso come diritto inviolabile per ogni essere umano. La scelta di un'interprete giovanissima (Annalisa Cervellera ha appena quindici anni) è dettata dalla volontà di restituire al pubblico quella semplicità e freschezza con cui Malala ha sfidato tabù e convinzioni sbagliate diffuse e radicate nel proprio paese in nome della libertà. La scenografia, semplice ed essenziale, riporta a un luogo indefinito, marcato spazialmente dalla presenza di cubi neri, proprio a dire che una storia come questa potrebbe ripetersi in qualsiasi momento e in qualsiasi altra parte del mondo. Così come l'attrice nello spazio scenico si muove idealmente da Birmingham alla valle dello Swat con un continuo flusso spazio-temporale sulla scia dei ricordi. Altro elemento protagonista della scena sono i libri: simbolo di istruzione, di cultura, di saggezza, di crescita. Il testo anche si muove su un doppio binario: quello della narrazione e del racconto dei fatti e quello della reviviscenza in cui l'attrice vive e respira dando anima e voce a una delle vicende più emblematiche e significative della storia delle donne. Uno spunto di riflessione continuo che scorre rapidamente, come le pagine di un libro che non riesci a smettere di leggere e che ti lascia una morale chiara ed essenziale che senti il dovere di continuare a portare con te: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.
di Marica Mastrangelo
17/09/2022 alle 08:58:41
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