2° FESTIVALE 'TEMPESTE'
Ana Estrela a Tempeste: 'Davanti alla tavola e al cibo cadono tutte le barriere'
La cuoca-scrittrice protagonista del quarto appuntamento del Festival dedicato all'inclusione e alla diffusione della pace
FASANO - Il cibo come mezzo di interazione per abbattere muri e costruire ponti di storie e bellezza. Questo il focus del quarto appuntamento del Festival Tempeste – immagini, suoni, racconti dal Mediterraneo, promosso dalla città di Fasano, che ha visto protagonista Ana Estrela e il suo volume di ricette e storie dal mondo “Ethnic cook”, edito da edizioni la Meridiana. A condurre l'incontro letterario, ma anche culinario grazie alle degustazioni appositamente realizzate, la giornalista Angelica Sicilia.
Non un semplice ricettario ma un insieme di storie: un racconto che fa entrare il lettore in confidenza con le storie degli uomini e delle donne, oltre che dei cibi di cui sono portatori, che si incontrano lungo il libro. Ad accompagnare questi vissuti delle immagini, gli scatti del fotografo Michele Carnimeo, che si prefiggono l'obiettivo di narrare la bellezza contenuta in ciascun individuo, spesso lasciato ai bordi della società perché diverso, realizzando un ritratto nuovo e originale.
Il progetto Ethnic cook propone di costruire ponti mettendo in contatto persone apparentemente distanti tra loro ma che attraverso il cibo trovano il proprio punto di contatto. Tale idea, inoltre, è arricchita dalla grande bellezza insita nella diversità di ciascun piatto e di ciascuna cultura. «Mia madre e la mia madrina erano molto brave a cucinare – ha raccontato Ana Estrela – e così decisero di unirsi per creare un nuovo progetto, oggi chiamato delivery, che potesse essere di supporto alla comunità locale e assieme necessario per poter mandare avanti la famiglia. Questa è un po' la base del progetto Ethnic cook che si arricchisce della mia esperienza effettuata per il network degli immigrati vittime di tortura. Qui ho pensato che coinvolgere gli immigrati sarebbe stato giusto e proficuo. Prima pensai che la condivisione potesse nascere attraverso la danza, ma ben presto mi resi conto che sarebbe stato settoriale. Subito dopo l'idea del cibo: a Bari, ma anche nelle altre città, c'era molto interesse verso il cibo portato dagli stranieri; seguendo una mia riflessione, poi, pensai come davanti alla tavola e al cibo cadessero tutte le barriere».
Il progetto è diventato realtà nel quartiere Libertà di Bari dove, grazie ad un finanziamento della Regione Puglia e della città di Bari, è nato il primo Bistrot sociale multietnico. La scelta del quartiere Libertà non è per nulla casuale: oltre ad essere uno dei più popolosi del capoluogo pugliese, ha intrecciato nel tempo diverse storie di fragilità e di multietnicità. Il Bistrot, inoltre, sposa gli obiettivi dell'Agenda2030 per lo Sviluppo Sostenibile, promuovendo l'utilizzo di stoviglie biodegradabili e lotta allo spreco ponendosi, ancora una volta, sul piano dell'uguaglianza sociale.
Ethnic cook non è solo un progetto ma la scelta convita di una vita nella quale si è consapevoli che "Da soli non si va da nessuna parte".
di Mattia Arconzo
05/08/2021 alle 06:00:01
Galleria di immagini: Ana Estrela a Tempeste: 'Davanti alla tavola e al cibo cadono tutte le barriere'
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