FESTIVAL TEMPESTE
Don Dino Pirri a Tempeste: 'Nella vita colui che si crede salvifico, finisce per essere salvato'
L'incontro, condotto da Oronzo Rubino e Stefano Carrieri, ha visto la presentazione del nuovo libro del sacerdote di San Benedetto del Tronto
FASANO - È spettato a don Dino Pirri, attualmente Parroco a San Martino e alla Madonna della Speranza in Grottammare e già assistente nazione di Azione Cattolica dei Ragazzi fino al 2019, l'onere di essere il protagonista del secondo appuntamento di “Tempeste – Immagini, suoni, racconti dal Mediterraneo”, il festival dedicato alla pace e alla convivialità delle differenze promosso dalla Città di Fasano. La chiacchierata, condotta da Oronzo Rubino e Stefano Carrieri, è stata realizzata in collaborazione con l'Azione Cattolica della Diocesi di Conversano-Monopoli.
Un incontro per presentare il nuovo libro del sacerdote di San Benedetto del Tronto “Lo strano caso del buon samaritano – Il Vangelo per buoni, cattivi e buonisti”, ma anche per discutere dell'attualità, della politica e della vita della Chiesa contemporanea. Il volume nasce all'indomani dell'inizio della quarantena da coronavirus: «Da un giorno all'altro ognuno di noi ha scoperto che il tempo che aveva a disposizione non era così poco come credeva e che, anzi, riempirlo sembrava quasi impossibile – ha affermato lo stesso don Dino - Ognuno di noi ha riscoperto e capito che il mondo, all'esterno dalle mura domestiche, andava avanti ugualmente anche senza il supporto diretto di ciascuno». È proprio dal voler riempire il tempo che nasce “Lo strano caso del buon Samaritano”, che già dal titolo tende a presentare la parabola del viandante di Gerico come un giallo, in cui è necessario indagare per capire appieno quello che accade.
Da qui don Dino giunge a porre i lettori dinanzi ad un grande interrogativo circa il ruolo che ogni uomo e ogni donna possiede, giungendo alla conclusione che proprio come accade nella parabola del buon samaritano, quello che si credeva da dover salvare (il samaritano ndr) si è dimostrano il salvatore. E così nella vita colui che crede di essere buono, salvifico, eccezionale si riscoprirà solo, incompetente e necessario di salvataggio.
Ma i temi affrontati sono stati dei più variegati: «Quando mi chiedono come la Chiesa stia reagendo alla pandemia rispondo che probabilmente capirà del cambiamento pandemico tra circa centoventi anni». Parte così l'autocritica verso i Chiesa Cattolica, ma continua: «La Chiesa è lenta, comprende i processi di cambiamento e transizione dopo molto tempo. Certamente, però, ci ha fatto capire che riempire le giornate di riunioni e celebrazioni non era la strada giusta, anche se probabilmente questo lo avremo capito in pochi».
Naturalmente non poteva mancare il proprio commento politico in materia di accoglienza: «Non capisco davvero come un cristiano che si professi tale possa arrivare ad odiare in modo smisurato; non capisco come possa arrivare ad affermare frasi del tipo “non possiamo accoglierli tutti”. Certamente non possiamo accogliere tutti, ma quanti ne possiamo accogliere? Nessuno risponde a questa domanda. E poi, non poter accogliere tutti non significa mica non accogliere nessuno».
Questo e tanto altro è stato Don Dino Pirri a Tempeste. Un sacerdote fuori dagli schemi, moderno e critico, uno di quelli che la Chiesa dovrebbe cercare di valorizzare.
di Mattia Arconzo
31/07/2021 alle 05:57:19
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