FASANO IN TV
Fasano e le sue Tradizioni a 'Geo' il programma documentario di RAI3
La nota trasmissione televisiva di Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi fa tappa in Valle d'Itria dedicando molta attenzione al territorio fasanese.
FASANO - Un viaggio nella Valle d'Itria tra Alberobello, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca e Fasano con un attento focus sulle tradizioni locali, antichi mestieri e manovalanze. Tutto questo, e molto altro, ha raccontato la nostra terra ieri, venerdì 5 maggio, su Rai3 al programma “Geo” condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi.
Un articolato percorso che, partendo dalla Capitale dei Trulli, ha abbracciato i vitigni e le Cummerse di Locorotondo e il barocco di Martina Franca sprofondando, infine, verso l'Adriatico e giungendo nella Piana degli Ulivi Monumentali di Fasano. Qui grande è stata l'ammirazione per gli antichi mestieri ed in particolar modo dell'arrotino, tappa fissa dei turisti che giungono nella città della Selva. Un excursus storico quello proposto dall'arrotino Angelo Cincavalli che ha affermato: «Quest'attività è nata ben 130 anni fa quando mio nonno lavorava per le masserie come ambulante con un carretto in legno. Nativo di Bari, si fermò a Fasano dove conobbe sua moglie. Dopo la sua morte il lavoro passò nelle mani di mio padre che, a sua volta, ha trasmesso a me la sua arte».
Il viaggio è poi continuato sempre a Fasano spostandosi nell'agro di Pezze di Greco e precisamente a Lama del Trappeto nel mondo del Presepe Vivente. Qui, dopo aver assaporato i gusti e le tradizioni locali, è stata la volta del Pomodoro Regina: «Mio padre era un contadino e i pomodori erano il nostro pane» ha affermato Antonia Chialà durante la realizzazione di una Ramasola di pomodori, continuando poi il suo racconto illustrando le varie fasi da seguire per avere un buon prodotto finale. Non poteva mancare una breve immersione nel frantoio ipogeo che rievoca tutte le fasi della realizzazione dell'olio così come avveniva fino a cento anni fa.
Un tuffo in un passato a tratti lontanissimo, quello che la trasmissione della terza rete ha offerto al pubblico di tutta Italia, ma che, a distanza di molti anni, riesce sempre a trasmettere i propri valori di civiltà contadina. Ma così come affermato durante la conclusione del servizio dedicato alla Valle d'Itria «Lasciateci ancora per un attimo sognare perché, in qualche recondita connessione genetica, ci rimane sempre la traccia, forse solo una briciola di nostalgia, della nostra età della pietra».
di Mattia Arconzo
05/06/2020 alle 22:44:37
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