Mirko Signorile giovedì 30 in concerto per Fasanomusica VIDEO

Fasano – Prosegue la trentasettesima stagione concertistica di Fasanomusica, con il ritorno al cinema teatro Kennedy, dopo il Concerto di Capodanno eseguito a Borgo Egnazia, con il concerto giovedì 30 gennaio di Mirko Signorile.

Il giovane pianista barese, noto nel panorama jazz nazionale e internazionale, ha già all'attivo un album che omaggia il mondo del cinema, “Soundtrack Cinema”, in cui effettua una sorta di viaggio sonoro interpretato da alcuni critici “come una dichiarazione d'amore per la musica da film”. Il concerto che proporrà a Fasano è una sorta di appendice di quel progetto in cui però scandaglia il controverso e intimo mondo del regista Bernando Bertolucci, scomparso poco più di un anno fa.

Signorile presenterà un concerto in cui reinterpreta, mescolando suoni, visioni e immagini, alcune delle colonne sonore simbolo di Bertolucci: “Novecento” di Ennio Morricone, “Il tè nel deserto” e “L'ultimo Imperatore” di Ryuichi Sakamoto, “L'ultimo tango a Parigi” di Gato Barbieri; “Io e te” con musiche dei Muse e di David Bowie. Durante il concerto saranno proiettate immagini scelte da Mike Zonno e tratte dai film.

Abbiamo raggiunto Mirko Signorile in una pausa durante una sessione di prove per una breve intervista.

Giovedì 30 gennaio, un gradito ritorno sul palcoscenico del cinema teatro Kennedy, con un concerto che già dal titolo evoca l'entità di Bertolucci…

«Intanto è una bella coincidenza! Un progetto su Bertolucci lo avevo cominciato anni fa, in particolare sul connubio artistico tra Sakamoto e Bertolucci. Quando la direzione artistica di Fasanomusica mi ha richiesto un concerto su Bertolucci sono stato molto felice: amo il cinema di Bertolucci. Il regista ha attraversato diverse fasi nella sua carriera: prese di posizioni contro il fascismo con “Il Conformista” e “Il Novecento”; evidenziò interesse verso la cultura orientale con “Il piccolo Buddha”, “L'ultimo imperatore” e “Il tè nel deserto”. Io trovo il suo cinema molto poetico, emozionante e in grado di raccontare come storie come pochissimi sanno fare. Il suo cinema poi sa avvolgerti e rapirti. Per questo concerto mi sono preparato innanzitutto leggendo la sua autobiografia, “La mia magnifica ossessione” che mi ha permesso di scoprire un quadro più intimo e personale del regista. Il concerto sarà caratterizzato da una scaletta cine cronologica attraversando i suoi maggiori film, in maniera temporale. Ho scelto alcune musiche con cui mi sono sentito affine».

La stagione concertistica di Fasanomusica non è una novità per Lei, già nel febbraio 2017 si esibì con Giovanni Guidi e Claudio Filippini nel recital “Tre pianoforti per l'Aquila”. Si può parlare di una relazione avviata quella con Fasanomusica?

«Certo se ne può parlare . Non è la prima volta per me a Fasanomusica; oltre al concerto del 2017, se non ricordo male anche nella stagione concertista del 1999- 2000 mi esibii, ero giovanissimo. Sono felicissimo di essere nuovamente sul palcoscenico di quella che è una realtà concertistica, tra le più importanti stagioni concertistiche in Puglia. Il concerto del 2017 con Giovanni e Claudio lo ricordo con affetto perché fu uno dei nostri concerti più ispirati, e poi il cuore pulsante di tutta quella esperienza fu proprio il nostro desiderio di dare, nel nostro piccolo un aiuto concreto dopo il terremoto che ha colpito L'Aquila».

Il concerto, dopo l'album pubblicato qualche anno fa “Soundtrack Cinema”, sarà replicato per la prima volta regionale a Fasano. Ma non è solo un concerto è quasi una sua personale visione dell'universo di Bertolucci, in cui le note si mescolano con le immagini consentendo una variazione di percezione della melodia?

«Saranno proiettate delle immagini bellissime tratte dai film di Bertolucci e scelte da Mike Zonno. Abbiamo deciso di affiancare alla musica le immagini sia per far rivivere i film e poi anche per creare una cornice emotiva che sarà di grande ispirazione per la performance. Desidero che il pubblico possa venire insieme a noi un viaggio vero e proprio fatto di suoni, immagini, colori. Fatto di sogni. Si è da poco conclusa la sua tournée in Brasile, come è stata l'accoglienza in paesi in cui vi è una forte incidenza di italiani? «A settembre sono stato in Brasile in tournée con Nicola Conte e Gaetano Partipilo due progetti pugliesi pazzeschi. Il pubblico ha apprezzato tanto, è l'ennesima conferma che la musica italiana ha una forte identità e un coinvolgimento molto speciale, oserei dire unica. Abbiamo tenuto concerti a Rio, San Paolo, lì dove è nata la grande musica brasiliana. Ho avuto possibilità di vedere con i miei occhi il folklore brasiliano, quel saundage unico: una musica triste ma che ti fa venire voglia di danzare. Il Brasile è una nazione che ti rapisce». 

Qualche anno fa, alcuni critici musicali la definirono “uno dei talenti jazz del panorama italiano” da tenere d'occhio sancito anche dalla nomina “Top Jazz di Musica Jazz”, chi è oggi Mirko Signorile?

«Intanto tante cose sono cambiate, ma in maniera naturale, in me. All'inizio della mia carriera ero chiaramente un musicista jazz ma con il passare del tempo i miei interessi musicali si sono ampliati: ho iniziato a conoscere, apprezzare e suonare anche musica per il cinema, per la danza e per il teatro. La mia musica ha in effetti oggi dei tratti più semplici e che arrivano ad un pubblico più ampio che va oltre il jazz. Credo che proprio Sakamoto abbia giocata un ruolo molto importante nella mia evoluzione . Un musicista che inizialmente non avevo capito appieno e che poi è diventato una vera ispirazione. Sono un musicista che si lascia coinvolgere dagli stimoli musicali nuovi ma anche da generi musicali che sino ad ora non ascoltava. E poi sono sempre più consapevole che la musica sia un mezzo per qualcosa di più grande».

Il pianista ci ha lasciati, al termine dell'intervista, con un video messaggio per i lettori di Osservatoriooggi.it…