FESTA DI SANTA CECILIA
Santa Cecilia: la Santa Patrona della musica celebrata dalle due bande fasanesi VIDEO
Come ormai da tradizione le due bande cittadine, la 'S. Cecilia' e la 'Ignazio Ciaia', hanno onorato la propria Patrona con un pomeriggio all'insegna della musica.
FASANO - Il 22 novembre la Chiesa Cattolica celebra S. Cecilia, Protettrice dei musicisti e Patrona della musica. L'origine di questo culto è da ritrovare nel codice che raccoglieva la biografia di Cecilia, il quale attesta che essa “Cantava Dio nel suo cuore”. La festa, a Fasano, è divenuta ormai un appuntamento segnato sul calendario grazie alla presenza sul territorio cittadino di due bande: quella giovanile “S. Cecilia” e la Banda “Ignazio Ciaia”.
La prima ha, infatti, voluto celebrare la giornata di ieri con due appuntamenti. Si è partiti con l'animazione musicale e liturgica della Santa Messa in Chiesa Matrice, officiata dal priore della città don Sandro Ramirez, per poi proseguire i festeggiamenti presso la sede dell'Università del Tempo Libero ai Portici delle Teresiane. Qui, dopo i saluti iniziali dello storico presidente dell'AMF Cosimo Donnaloia, da qualche mese 98enne, della presidente dell'UTL Palmina Cannone e del Maestro Giovanni Giannoccaro, si è dato il via all'esibizione dei giovani musicisti. Ad aprire il bouquet musicale è stato il trio di ottoni formato da Giuseppe Mileti, trombone, Giuseppe Argento, corno, e Pietro Arvizzigno, tromba, che hanno eseguito “Il Gladiatore”, colonna sonora dell'omonimo film. Giulia Cardone, ha invece suonato “Nefeli” di Ludovico Einaudi, alla tastiera; Sonia Marangi ha dapprima allietato il pubblico con “Gabriel's Oboe” di Morricone, per poi far esplodere l'animo della sala con il brano “Anema e Core”. A chiudere la serata è stata la cantante e clarinettista Luisa Pinto, donando la propria voce al pezzo “Can't help falling in love” di Elvis Presley.
L'Associazione Culturale Musicale “Ignazio Ciaia”, presieduta dalla giovane Lucrezia Orlando, ha voluto onorare Santa Cecilia con un concerto di brani scritti da compositori fasanesi di fine ‘800 e inizio ‘900 oltre che di brani tratti dal repertorio classico e da film che hanno fatto la storia del cinema italiano. A riscaldare la Chiesa del Purgatorio ci ha pensato il Pezzo “Aquila Blu”, componimento di Luigi Rizzola dedicato ad Italo Balbo, politico ed aviatore, e scritto nel 1934; questo, inoltre, non risulta esser stato mai eseguito ed è frutto di un gran lavoro di ricerca presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Il concerto è poi continuato sulle note di “Fiume”, marcia militare composta da Antonio Gidiuli, maestro e compositore fasanese di cui quest'anno è ricorso il centocinquantesimo anniversario dalla nascita. Dalle marce si è poi passati alla “Tarantella” di Angelini, passando da “Il Cigno” di Saint Saens, “Gabriel's Oboe” e “Nuovo Cinema Paradiso” del Maestro Ennio Morricone, per concludere con il “Gianburrasca” di Nino Rota, tratto dall'omonima serie. La serata è stata arricchita dalla professionalità del giornalista Franco Lisi, vicino al complesso bandistico, che ha potuto spiegare al pubblico le storie e gli aneddoti dei singoli brani e dei propri compositori, oltre che presentare i vari solisti.
La Festa di Santa Cecilia ha quindi vivacizzato di armonie musicali la città di Fasano e dando soprattutto modo alla cittadinanza di ricordare come la musica sia l'unico linguaggio universale capace di creare unione e condivisione anche tra persone nate e cresciute in parti opposte del mondo e che diversamente, con grande probabilità, non sarebbero riuscite a comunicare.
di Mattia Arconzo
23/11/2019 alle 08:00:26
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