RASSEGNA 2018
Parole e musica: a Fasano un'indimenticabile serata con Erri De Luca
In piazza Mercato Vecchio, lo scrittore ha presentato il recital 'Se i delfini venissero in aiuto' per il Festival 'Costa dei Trulli'
FASANO – Un reportage, e come tale racconto di fatti reali senza immaginazione, valorizzato dalla delicatezza della poesia, dall'energia della musica, dalla necessità di parole che non sanno di retorica ma di umanità. È questo il recital Se i delfini venissero in aiuto, portato in scena ieri sera (giovedì 30 agosto) nell'intima cornice di piazza Mercato Vecchio, nell'ambito del Festival Costa dei Trulli cofinanziato dalla Regione Puglia, Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, patrocinato anche dalla Area Metropolitana di Bari. Lo scrittore Erri De Luca, accompagnato dall'Orchestra del Mediterraneo – composta dal musicista Giovanni Seneca e dalla cantante algerina Anissa Gouizi, con letture di Cosimo Damiano Damato, un trio dalle elevate capacità interpretative – ha regalato al numeroso pubblico presente uno spettacolo intenso, per la profondità dei temi e la raffinatezza della narrazione.
Se i delfini venissero in aiuto prende spunto da un piccolo pamphlet omonimo (pubblicato nel 2017), nel quale l'autore napoletano racconta e descrive la sua esperienza, durata due settimane, a bordo di una nave di Medici Senza Frontiere. «Siamo nella situazione di peggiore trasporto marittimo della storia dell'umanità – ha confessato –; è persino peggio della tratta degli schiavi portati in Africa». Il salvataggio dei naufraghi in pericolo, tuttavia, si fa occasione di riflessione: ecco che la “penna” di De Luca trasforma l'esperienza in racconto universale. Si parte dalla necessità di tutelare le risorse idriche, di spartire in parti uguali il cibo e di abbattere le disuguaglianze sociali per poi arrivare a un discorso che tocca la sfera dell'accoglienza, dell'umanità e dell'amore in senso lato.
Gli interventi dello scrittore sono intervallati da sonorità popolari, che uniscono i canti della Grecia, dei Balcani, del Nord Africa e della Spagna immaginando un possibile sviluppo degli “Stati Uniti del Mediterraneo”. E poi ci sono le parole scritte, come la lettera di un ragazzo eritreo arrivato su un barcone e morto per la troppa fame, le testimonianze tratta da Lettere dal cuore dei conflitti appuntate dagli operatori di Medici Senza Frontiere, i componimenti pieni di coraggio e amore realizzati da poeti “del sud”, perle scritte dallo stesso De Luca, come Variante di canzone e Solamente mio. Doveroso l'omaggio al cantautore Gianmaria Testa, che per De Luca scrisse 18000 giorni.
Immaginando gli ascoltatori estasiati come onde di un'ampia distesa, gli artisti hanno intonato Arrivederci fratello mare chiudendo così una serata dal respiro multiculturale, impreziosita dalla grandezza di un maestro paroliere che sa toccare l'animo dei suoi lettori, ma anche dei suoi spettatori.
di Angelica Sicilia
31/08/2018 alle 02:29:08
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