Il travolgente groove di Enzo Avitabile fa tappa a Fasano

FASANO – Una piazza Ciaia ancora una volta gremita di gente conferma il successo della sua trasformazione in teatro. Dopo l'indimenticabile voce di Fiorella Mannoia, ieri sera (venerdì 24 agosto) a rendere magica l'atmosfera del cuore di Fasano è stata l'esibizione del compositore, cantante e polistrumentista napoletano Enzo Avitabile. Ospite del Festival itinerante “Costa dei Trulli”, che coinvolge in un mix di musica, linguaggi e altri percorsi i comuni di Fasano, Monopoli e Alberobello, l'artista ha regalato un concerto letteralmente travolgente, riuscendo a coinvolgere il pubblico come pochi. Merito della sua verve, della sua incredibile capacità di unire le parole, la musica (ha suonato due strumenti da lui stesso creati: una “pentarpa napoletana” e un “saxsello”) e la danza.

Eclettico, molto vicino alla gente, di cui racconta storie e vicissitudini da trent'anni di carriera, ha proposto famosi pezzi del suo repertorio, a partire da Don Salvatò. Suoni inediti, ritmi che esplorano il mondo “popolare” della musica, che danno voce a un Sud che dall'Italia arriva all'Africa, che mescola gli stili e oltrepassa i confini per creare pezzi originalissimi intrisi di speranza e coraggio. Avitabile è espressione di quella Musica che unisce emozioni e unicità, che non conosce separazioni, anzi: la napoletanità, i suoni dell'Africa, il groove afro-americano trovano perfetta combinazione.

Con Gianluigi Di Fenza alla chitarra e Emidio Ausiello alle percussioni, nel concerto fasanese di ieri ha ripercorso gli ultimi dodici anni della sua produzione discografica: non potevano mancare, dunque, pezzi come Il coraggio di ogni giorno (portato al Festival di Sanremo del 2018 con Peppe Servillo), Tutt' egual song' ‘e creature, Thalassa cardia, Canta Palestina, dedicata all'attivista e reporter Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza nel 2011. E ancora: Napoli nord, Mane e mane e Soul Express (ripetuta per il bis), Salvamm' o munno, Aizamm' na mana. Doveroso da parte sua anche un omaggio al grande Pino Daniele, compaesano e amico con cui ha collaborato per anni e di cui ha voluto proporre l'accorata Terra mia.

«Battete le mani ‘ngopp o groove, non si accettano disertori!»: con questo “mantra” ha trasformato la piazza non solo in un teatro, ma in una accogliente cornice di allegria e di travolgente spensieratezza.

Questa sera (sabato 25 agosto alle ore 21.00), sempre per il Festival “Costa dei Trulli”, il sagrato della chiesa Matrice ospiterà lo spettacolo “Musca Nuda” di Petra Magoni e Spinetti.