APPUNTAMENTO ANNUALE
'Il poliziotto con la chitarra': i liceali raccontano Franco Zizzi
Emozionante spettacolo presentato per il progetto 'Intrecci di musica e letteratura' promosso dal 'da Vinci' ogni anno
FASANO – Riscoprire bellezza dal dolore sembrerebbe impossibile. Eppure, un centinaio di ragazzi, guidati dai loro docenti e dalla creatività dell'arte, sono riusciti a ripercorrere una pagina tragica della Storia che ha toccato da vicino la nostra città trasmettendo non solo bellezza, ma anche speranza, entusiasmo, vitalità, impegno civile e sociale. Appuntamento al Kennedy, ieri sera (lunedì 4 giugno), per Il poliziotto con la chitarra, lo spettacolo nato dal progetto “Intrecci di musica e letteratura” portato avanti dall'IISS “L. da Vinci” di Fasano. Liceali ed ex alunni, nel ruolo di musicisti, cantanti, ballerini, attori, scenografi, costumisti, grafici, pieni di sogni e passione per il teatro e la musica, quest'anno hanno voluto dedicare il loro lavoro al concittadino Francesco Zizzi, agente della scorta di Aldo Moro e servitore dello Stato, scomparso a seguito della strage di via Fani. A coordinare egregiamente il tutto, ancora una volta, la prof.ssa Mina Corelli e il prof. Michele Iacovazzi.
Il valore di una vita e la forza di un esempio: questo quello che i ragazzi hanno cercato di trasmettere dalle loro performance, ispirate in realtà ad un percorso di cittadinanza attiva e di recupero della memoria che li ha visti attenti lettori del libro Gli eroi di via Fani di Filippo Boni. Dalle sue pagine hanno rivissuto le vite dei cinque agenti della scorta dell'on. Aldo Moro, al quale fu preparato un attentato proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto firmare la fiducia al nascente governo Andreotti. Tra loro, il “nostro” vicebrigadiere Franco Zizzi, al suo primo giorno di scorta.
I ragazzi hanno attinto alla realtà documentata, senza tralasciare qualche licenza poetica. Ma guai a parlare di leggerezza. Perché chiaro è il loro intento di mantenere viva la memoria collettiva servendosi di canzoni, recitazione, danza e momenti di riflessione, mostrando i loro talenti e la vitalità di chi non dimentica quanto è stato, anche se lontano negli anni. Dal “giorno-destino” che ha segnato, o meglio, troncato la vita del giovanissimo poliziotto fasanese tutto prende avvio. È proprio lui a rivivere la sua storia davanti al pubblico: dagli anni della spensieratezza giovanile, al rapporto con le sorelle, all'amore immenso per la chitarra e per Rino Gaetano, fino alla decisione di entrare in polizia, all'amore con Valeria che avrebbe dovuto sposare. Poi la scorta, al suo primo giorno, e quell'esplosione gli concesse ancora qualche ora prima dell'estremo addio.
La Storia cede il posto alla Musica e alla Letteratura per lo svolgimento di una trama, come sempre originale, studiata nei minimi dettagli, frutto di un meticoloso lavoro dell'intera squadra. Non a caso, Zizzi avrebbe compiuto 70 anni proprio ieri. Gli stessi della Costituzione. «Eterni si diventa sacrificando la propria vita per gli altri – ha ribadito la dirigente Stella Carparelli in apertura –». È stata lei a riportare un messaggio di saluto dello scrittore Filippo Boni ai ragazzi: «Il vostro spettacolo è un fiore che nasce da quella che sembrava una pietra. È una resurrezione civile. Sono convinto che nessun posto è lontano: questa sera, con voi, c'è anche lui, con i suoi baffi e la sua chitarra – ha scritto –».
E in effetti, era come se lui fosse a teatro, pronto a prendersi l'abbraccio dei ragazzi, il candore dei loro sogni e l'affetto della sua famiglia e di una città che non lo dimentica.
di Angelica Sicilia
05/06/2018 alle 06:41:33
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