'Non è pe le sold, je pe le terris': la comicità barese trascina Fasano

FASANO – Su un palcoscenico a sipario aperto allestito come il salotto di una famiglia borghese si svolgono a ritmo battente i dialoghi esilaranti, e per la maggior parte in barese, dello spettacolo “Non è pe le sold… je pe le terris!”, in scena ieri sera (sabato 17 marzo) al Teatro Kennedy di Fasano. Dopo 39 anni dalla prima rappresentazione, Emanuele De Nicolò, in arte Manuel, attore comico teatrale e televisivo, ripropone la commedia di Nico Salatino arricchita da personaggi inediti e da uno scambio di battute ancora più divertente, condito da casuale improvvisazione, in qualche passaggio, e da un metateatro che coinvolge direttamente gli spettatori.

La trama, a metà tra realtà ed esasperata finzione, racconta il trambusto che accade nella casa di don Vincenzo, un signorotto avaro (interpretato da Alfredo Navarra), alla morte di suo fratello Onofrio (Nico Salatino), che per rimettere le cose al loro posto appare sotto forma di fantasma visibile solo a Giuseppe (Manuel), maggiordomo sordo. La notizia che più scombussola i piani dello zio è la malcelata omosessualità di Giovice (Alessandro Pestrichella), figlio di Onofrio ora sotto la tutela di Vincenzo, che rifiuta di sposare Marie la francese (Valentina Silvia Carla Digirolamo), avvenente vicina di casa che con la sua dote andrebbe ad aggiungere ricchezza alla già facoltosa famiglia.

A smuovere la situazione creando equivoci, botte e risposte da grasse risate fino all'incredibile risoluzione finale sono proprio Manuel e Teresa (Lilia Pierno), la governante di Canosa che anima il corso degli eventi con la sua verve senza peli sulla lingua. A chiudere il variegato cast di personaggi c'è il becchino (Nicola Antonacci), presenza oscura giunta per incontrare Vincenzo. In ognuno dei due atti il pubblico è condotto al divertimento spensierato, che strizza l'occhio a un paio d'ore di svago e leggerezza. Dato il successo che la pièce ha avuto a Bari, Alberobello e Altamura, lo show meritava la stessa presa anche a Fasano: ma, a quanto pare, «la gente qui preferisce andare a cena di sabato», ha fatto notare rammaricato Manuel durante i saluti conclusivi.