INCONTRO
Il giornalista Giovanni Bianconi ospite del 'da Vinci' di Fasano
Per il Presidio del libro, l'inviato e scrittore ha presentato 'L'assedio. Troppi nemici per Giovanni Falcone'

FASANO – Nella mattinata di ieri (giovedì 22 febbraio), l'Auditorium dell'Istituto “da Vinci” ha ospitato il giornalista e scrittore Giovanni Bianconi, autore del libro L'assedio. Troppi nemici per Giovanni Falcone (Einaudi, 2017) in un appuntamento promosso dalla sezione locale del Presidio del Libro. Gli studenti di quarta dei diversi indirizzi hanno avuto il privilegio di ascoltare l'inviato del «Corriere della Sera» e autore di diversi libri su rilevanti fatti giudiziari e di cronaca attraverso una conversazione con l'avvocato Stefano Di Tano. A introdurre l'approfondimento è stata la dirigente, Stella Carparelli, la quale ha sottolineato come, «attraverso una mirata progettualità, l'Istituto punta a far crescere i ragazzi nel rispetto degli altri e nell'esercizio della cittadinanza attiva».
A 25 anni dalla strage di Capaci, il libro di Bianconi ricostruisce l'ultimo periodo della vita di Giovanni Falcone, facendo rivivere uno dei più bui della nostra Repubblica. Documenti alla mano, tra le coinvolgenti pagine si ripercorre la Storia, con i suoi fatti e i suoi protagonisti, ma soprattutto si raccontano le gesta di un uomo che aveva a cuore la Giustizia e il Bene comune, un uomo che non si è mai arreso fino a determinare il declino di Cosa nostra. «È un pezzo di Storia da sentire attuale perché i problemi da lui affrontati sono quelli che tutt'ora riguardano la realtà collettiva del nostro paese – ha dichiarato Bianconi in apertura – ». Lo stesso, si è soffermato sulla condizione di solitudine che il giudice palermitano (assassinato il 23 maggio del 1992 con un attentato ordito da Totò Riina) dovette affrontare soprattutto dopo il maxiprocesso iniziato nel febbraio del 1986: era stretto tra mafiosi, avversari interni al mondo della magistratura e una classe politica spesso collusa, che lo osteggiava assecondando invece i propri interessi. «Era consapevole che la mafia lo avrebbe ucciso prima o poi ma questo non gli impedì di continuare a indagare e di fronteggiare le tante ostilità provenienti da chi si nascondeva dietro “il rispetto delle regole” – ha proseguito lo scrittore –». A proposito della strage di via Fani, in cui perse la vita Aldo Moro, sollecitato dalla domanda di uno studente, Bianconi ha sottolineato: «Si tratta di due eventi criminali di stampo diverso, che hanno però delineato il corso della Storia d'Italia».
A chiudere l'interessante incontro sono state alcune parole dello stesso Falcone, lette dalla dirigente alla platea.
di Angelica Sicilia
23/02/2018 alle 03:23:17
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