LA SELVA RIVIVE
Musica, cultura e gastronomia: successo per la prima 'Festa dell'uva'
Tanta gente ha partecipato alla manifestazione organizzata dall'associazione "Pro Selva" e tenutasi al Minareto silvano
FASANO – Festa doveva essere e festa è stata. La prima edizione della “Festa dell'uva”, organizzata dall'associazione Pro Selva presieduta da Rosanna Petruzzi Lozupone, ha raggiunto il duplice obiettivo che si poneva: ricordare l'antica vocazione collinare per la coltivazione della vite e rivitalizzare uno dei luoghi più belli del territorio fasanese, il Minareto. Tanta gente non ha voluto mancare all'iniziativa svoltasi nel parco di Villa Damaso Bianchi, la caratteristica dimora in stile moresco di cui quest'anno ricorre il centenario dell'edificazione. Musica, gastronomia, tradizione e cultura gli ingredienti che, miscelati, hanno decretato il successo della serata. Su un tavolo facevano bella mostra di se diverse varietà di uva da tavola e anche grappoli di tipici vitigni autoctoni, tra cui una varietà usata per vini rossi da tavola con tanto di enologo a raccontare la vendemmia.
E a proposito di gastronomia letteralmente a ruba sono andati i panini e la focaccia all'uva rossa, gustose novità offerte dal forno della masseria Lisi che l'associazione Pro Selva ha candidato a prodotti silvani doc. E per tutti i visitatori e partecipanti alla festa un invito finale da parte del sodalizio: di segnalare il Minareto come luogo del cuore 2012 nel particolare censimento che il Fai (Fondo ambientale italiano) ha messo in atto per salvaguardare monumenti d'importanza nazionale. Basta andare sul sito www.iluoghidelcuore.it e votare il sito silvano. I più segnalati accederanno a finanziamenti da utilizzare per eventuali ristrutturazioni e lo storico edificio silvano ne ha davvero bisogno.
«Sono davvero soddisfatta di come la gente ha risposto alla manifestazione – ribadisce la presidente della Pro Selva Rosanna Petruzzi Lozupone -. La focaccia preparata dal forno silvano di Anna Lisi è un'invenzione straordinaria utilizzando l'uva rossa. L'abbiamo denominata focaccia silvana. Abbiamo raggiunto un nostro ennesimo obiettivo e cioè quello di portare il nome della Selva anche su un prodotto preparato esclusivamente nella nostra frazione collinare. Il Minareto ha vissuto un pomeriggio di festa che è stata dell'uva, dei fasanesi ma anche dei tanti forestieri che non hanno voluto mancare. Quindi non è vero che la Selva è morta o che sta soffrendo. Basta un po' di buona volontà e inventiva per farla tornare ad essere quella di una volta. Purtroppo possiamo utilizzare solo la parte esterna del Minareto ma continueremo a organizzare in questo luogo altre manifestazioni. Ne abbiamo già messe in programma diverse per la prossima stagione. Crediamo sia un bene architettonico a cui tutti devono appassionarsi perché merita dignità e rispetto».
di Redazione
10/09/2012 alle 07:28:00
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