Jazz e canzone d'autore a Fasano, con Sergio Cammariere e la sua band

FASANO – Paroliere e musicista, poeta e cantautore, Sergio Cammariere al Teatro Kennedy di Fasano ha conquistato la platea già dalle prime note suonate al suo inseparabile pianoforte. Per la 35^a stagione di Fasanomusica, nella serata di ieri (giovedì 14 dicembre), l'artista calabrese ha dato conferma della sua raffinatezza espressiva e di uno stile unico, che unisce in un caloroso abbraccio la canzone italiana e le sonorità del jazz. Accompagnato da una band di veri talenti - Amedeo Ariano (batteria), Luca Bulgarelli (contrabbasso), Bruno Marcozzi (percussioni), Daniele Tittarelli (sax soprano) – ha ripercorso la sua carriera, fondendo i pezzi “storici” e l'improvvisazione. Un susseguirsi di canzoni e virtuosismi strumentali, in una straordinaria armonia corale.

Mano nella mano, L'assetto dell'airone, Nessuna è come te, e poi ancora Le porte del sogno e L'amore non si spiega, il pezzo della seconda partecipazione al Festival di Sanremo, nel 2008, omaggio alla bossa nova che lo vide duettare anche con Gal Costa, voce della canzone brasiliana. Un fiume inarrestabile di parole e sentimenti, proseguito con Per ricordarmi di te, Tempo perduto, Niente, Viali di cristallo, l'immancabile Tutto quello che un uomo, testo (scritto in collaborazione con Roberto Kunstler) con cui partecipò al Sanremo del 2003, vincendo il terzo posto, il “Premio della Critica”, il Premio “Migliore Composizione Musicale” e due Dischi di Platino. A seguire, Cyrano, Via da questo mare, Sorella mia, Ferragosto, canzone nata dalla collaborazione con un altro grande artista della musica italiana, Samuele Bersani. Chiusura ad effetto con Cantautore piccolino, brano autoironico e ritmato, nel quale sono emerse tutte le professionalità del gruppo.

Bis e tantissimi applausi a chiudere  un concerto travolgente per sensibilità, musicalità, semplicità e talento dei suoi interpreti. Uno stile elegante, perfettamente in linea con Cammariere, un cantautore che poco ama i riflettori mediatici ma che, da un palco, riesce a lasciare un segno profondo.