EVENTO CULTURALE
Al 'Salotto delle arti' di Fasano protagonisti Giotto e il presepe
Nell'appuntamento che precede le festività natalizie, la storica dell'arte Maria De Mola ha analizzato due dipinti del pittore dedicati alla natività
FASANO – “Giotto, Francesco e quel Natale del 1223”: questo l'appuntamento natalizio promosso da “Il salotto delle arti” di Lorenza L'Abbate nel pomeriggio di ieri (domenica 10 dicembre). Un incontro dedicato all'arte, ma soprattutto al presepe, rappresentazione della nascita di Gesù che simboleggia amore, accoglienza, famiglia e nuova vita. In un'intima chiacchierata, la storica dell'arte Maria De Mola ha accompagnato i presenti in un percorso all'insegna dell'arte di Giotto e dei suoi legami con San Francesco d'Assisi. Le sue parole, intervallate dalla musica della giovane e brava Federica Nato al flauto traverso, hanno dato vita a un appuntamento raffinato e molto apprezzato.
La storica si è soffermata nello specifico su due dipinti, entrambi custoditi nella Basilica superiore di Assisi. Il primo è “Il Presepe di Greccio”, tredicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco attribuiti a Giotto. Dipinta verosimilmente tra il 1295 e il 1299, l'opera riproduce il Presepe che il santo allestì nella piccola cittadina durante la notte di Natale del 1223 per mostrare alla gente la sofferenza di un Bambino nato al freddo e nella povertà. Non per caso, da qui nacque la tradizione del presepe. Il pittore, tuttavia, pone la scena nel presbitero della Basilica. A colpire sono il realismo, la pittura plastica e volumetrica che fa sì che l'osservatore ammiri l'intera scena con minuzia di particolari: una folla di persone circonda san Francesco, intento a deporre il neonato nella mangiatoia sotto l'altare, una cassetta che simboleggia il legame con la morte, mentre il coro intona dei canti. Seconda opera approfondita: “La natività”. In questo caso, Giotto riproduce l'annuncio ai pastori e la natività: la Madonna è stesa sul letto, partoriente, al centro dello scenario, san Giuseppe è in disparte e ci sono due bambini, come nella tradizione bizantina. Tutt'intorno angeli dal corpo umano. Anche in questa opera, colpisce la costruzione tridimensionale mentre la luce, scendendo dal cielo sotto la forma di fili in oro, illumina il quadro, esaltando in particolar modo il tema dello sguardo.
Proprio a partire da questi due dipinti, anche solo osservati in una riproduzione su cartolina, dovremmo recuperare il vero significato della nascita di Gesù Cristo e custodirlo nel cuore. Con tale auspicio, Lorenza L'Abbate ha voluto porgere i suoi sinceri auguri agli amici presenti.
di Angelica Sicilia
11/12/2017 alle 03:58:10
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