INCONTRO D'APPROFONDIMENTO
'Egnazia ritrovata': presentata a Fasano la campagna di scavo del 2017
L'appuntamento, promosso dall'amministrazione, ha permesso di illustrare i risultati dei lavori diretti dalla prof.ssa Cassano
FASANO - Per il secondo anno consecutivo, il Comune di Fasano ha promosso a Palazzo di Città l'appuntamento dal titolo “Egnazia ritrovata” allo scopo di illustrare pubblicamente i risultati della campagna di scavo realizzata nell'area archeologica durante il 2017. Pertanto, nella serata di ieri (martedì 5 dicembre) sono intervenuti: l'archeologo-scrittore Vito Bianchi, che ha anche moderato l'evento, la prof.ssa Raffaella Cassano, direttore della campagna di scavo, Angela Ciancio, direttrice del Museo nazionale e Parco archeologico di Egnazia, Gianluca Mastrocinque, coordinatore dello scavo e Annalisa Biffino della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
L'incontro, in realtà, è stato anche una preziosa occasione per rinsaldare il senso di appartenenza dei fasanesi a questo lembo di territorio che trasuda storia e cultura della comunità, oltre che per valorizzare ancora di più il sito archeologico egnatino divenuto negli ultimi anni un vero e proprio attrattore turistico-culturale. «Le ricerche e gli scavi rappresentano il motore della narrazione che rivela il passato per meglio riconoscere le molteplici radici della nostra Storia – ha spiegato Vito Bianchi in apertura –». Lo stesso, nel ribadire il ruolo di Egnazia nell'ottica della promozione di un turismo culturale ed esperienziale che abbracci in maniera organica tutto il territorio, ha preannunciato la futura realizzazione di una pista ciclabile che colleghi la stazione ferroviaria al Parco e al Museo. La dott.ssa Biffino, di seguito, ha voluto rimarcare l'importanza della collaborazione tra istituzioni, ma soprattutto della condivisione dei risultati della ricerca archeologica con la collettività in quanto si tratta di «un patrimonio collettivo che va tutelato, conservato, ma soprattutto raccontato e condiviso per essere fruito da tutti». È toccato invece alla direttrice Angela Ciancio il compito di fare il punto della situazione su quello che è stato effettivamente portato a compimento nel corso dell'anno e sui progetti futuri. Quella del 2017 è stata un'annata intensa per il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia e per l'annesso Parco Archeologico, attrattori di spicco dell'offerta culturale pugliese che hanno ricevuto menzione speciale nell'ambito del Premio Icom Italia - Museo dell'anno 2017, per la bellezza del sito archeologico e dell'ambiente naturale, per le pregevoli innovazioni didattiche con strumentazioni digitali, per le attività svolte. Non a caso, è stata finalmente resa fruibile l'area dell'acropoli, sono state promosse visite subacquee guidate del porto antico, e poi ancora tante sono state le iniziative culturali, storiche, musicali e laboratoriali, le novità tecnologiche, tra cui il progetto “Drawing Egnazia” che ha puntato alla spettacolarizzazione notturna del Parco in 3D. Un'idea, questa, che ha riscosso grandioso successo e che pertanto sarà ripetuta il prossimo anno, nel quale si procederà alla tanto auspicata apertura della “Tomba delle Melagrane”.
Si è quindi passati al cuore dell'evento con la presentazione dei risultati della campagna di scavo, per la 17ma edizione finanziariamente sostenuta dal Comune di Fasano e promossa dall'Università degli studi di Bari “Aldo Moro” in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, col Polo museale della Puglia e col museo archeologico nazionale di Egnazia “Giuseppe Andreassi”. L'impegno di un nutrito gruppo di esperti, studiosi, ricercatori e studenti provenienti dalla Puglia e non solo, guidati dalla prof.ssa Cassano, ha permesso di avviare il certosino lavoro. A presentare i risultati sono stati proprio Raffaella Cassano e Gianluca Mastrocinque. Tra le conclusioni a cui si è pervenuti, l'analisi dei cardini della rete stradale, ovvero dell'impianto urbano di Egnazia, ha permesso di dar prova della via Minucia percorsa da Orazio; mentre l'indagine sotto la domus, anche tramite i ritrovamenti di resti di animali sacrificati, ha consentito di ricostruire il complesso religioso messapico e di rintracciarne le pratiche religiose.
L'auspicio è che si torni a scavare anche il prossimo anno, così da continuare a scoprire, conoscere e divulgare una realtà archeologica unica che tramanda un lontanissimo passato al presente e al futuro e che ha ancora tanto da raccontare e trasmettere.
di Angelica Sicilia
06/12/2017 alle 03:24:23
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